Al Pirellone l'annuncio ufficiale di Regione e Provincia. Formigoni: sforzo convinto. Pirovano: opera chiave
Costa 44 milioni. Cantiere a febbraio, obiettivo 2014. Variante di Zogno, la svolta. I soldi ci sono, trovati da Regione e Provincia con un'operazione che ieri dalle parti del Pirellone è stata definita «titanica», vista l'aria di crisi che tira. Adesso è ufficiale: il cantiere aprirà a febbraio, chiusura prevista nel 2014. Quattro chilometri e due gallerie che saranno manna dal cielo per automobilisti rassegnati a sciropparsi le code, residenti assediati dal traffico, aziende sotto il tallone della viabilità-imbuto. Arrivano le ruspe Dopo il tira e molla dei mesi scorsi, le incertezze galoppanti, i botta e risposta, ecco l'annuncio: «La variante di Zogno si farà».

Parola dei presidenti di Regione e Provincia, ed Ettore Pirovano, che ieri insieme hanno comunicato la partenza dei cantieri grazie a un'operazione che ha visto i rispettivi enti scandagliare i bilanci e trovare fondi per un'opera «che rilancia la Valle e ne segna il futuro».

Della variante si parla da vent'anni: per farla passare dalla carta alla valle servono (dati illustrati dallo stesso Formigoni) 44,4 milioni di euro. Dove sono stati trovati? La copertura regionale è 28 milioni e senza penalizzare opere in altre province perché attinta da capitoli diversi rispetto a quelli della viabilità rimasti in piedi (e da spartire) dopo i tagli della Finanziaria. La copertura provinciale, d'altro canto, implica per Via una moltiplicazione dello sforzo previsto inizialmente: da 1,4 a 8,018 milioni, cui si somma il fatto che il ribasso d'asta spuntato sull'opera (15 milioni) anziché restare nelle casse orobiche passerà alla Regione. La quota restante (8,382 milioni) ce la mette la legge Valtellina. Il finanziamento è in disponibilità e, avendo la Provincia già svolto tutte le pratiche per far partire il cantiere, le ruspe dovrebbero mettersi al lavoro a febbraio.

«Nuntio vobis…»
Nei giorni scorsi le trattative sono state febbrili. Per annunciare che i fondi sono finalmente stati sbloccati Formigoni e Pirovano hanno convocato la stampa ieri al Pirellone, affiancati dai rispettivi assessori alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo e Giuliano Capetti. Presenti al tavolo anche i due assessori regionali bergamaschi, Marcello Raimondi e Daniele Belotti. Il primo a prender parola è stato il governatore, che per rompere il ghiaccio ha scelto un «nuntio vobis gaudium magnum», formula che da sola lascia intendere quanto ci sia in gioco in questa vicenda.

«Con uno sforzo straordinario
e convinto – ha detto – abbiamo trovato la soluzione a un problema che stava e sta a cuore a tutti noi. Abbiamo trovato i fondi per la variante che, siamo tutti d'accordo, è indispensabile e di cui avevamo concordato la realizzazione già mesi fa». La strada è infatti stata cavallo di battaglia pure della campagna elettorale alle regionali, ma i fondi prima disponibili erano stati messi (parecchio) in bilico dalla scure della Finanziaria.

Una torta per 12
E mentre a Bergamo l'iter burocratico procedeva a ritmi serrati, la Regione faceva i suoi conti: contro 116 milioni di euro in opere progettate ritenute prioritarie dalle 12 province lombarde, post-taglio statale ne restavano in cassa 42. Una torta di cui la copertura di Zogno avrebbe costituito oltre la metà. «Ma non ci sono opere che hanno un
iter avanzato quanto il nostro», aveva ricordato Pirovano, dicendosi pure pronto a sfiorare il patto di stabilità per portarla a termine. Ieri la quadra: i fondi regionali – ha spiegato Cattaneo, sottolineando che «l'importanza
della variante non è mai stata in discussione» – arrivano dalla «spremitura» del bilancio, senza quindi penalizzare
di un euro le altre province. Via Tasso, di suo, mette in campo proventi di alienazioni – decisiva quella 'ex caserma di via Masone in città – e razionalizzazione di «frattaglie» d'opera.

Bilanci al setaccio
«Abbiamo trovato risorse aggiuntive dal nostro bilancio, nonostante i tagli della Finanziaria stiano gravando più su di noi che su di ogni altra regione italiana », ha sottolineato Formigoni. E per Pirovano «questo è il coronamento di un lavoro attento, di squadra, per un'opera chiave che la gente attende dagli anni '90 e che permette di ridare fiducia a un territorio nel momento in cui ce n'è bisogno». Anche per Capetti «si darà una svolta alla valle che oggi fa i conti
con aziende che se ne vanno». Soddisfatti pure i bergamaschi della Giunta regionale. Raimondi già la scorsa estate aveva evidenziato i danni che la Finanziaria avrebbe potuto creare sull'opera, e ieri ha constatato che «questo ha stimolato tutti a cercare una soluzione. Senza l'intervento diretto di Formigoni, oggi, questo risultato non
sarebbe stato possibile». Da Belotti una chiosa sul turismo: «Ogni anno 8 milioni di passeggeri sbarcano a .
Dobbiamo intercettarli, non possiamo permetterci che si impieghi più tempo ad arrivare dall'aeroporto alle valli che dalla Norvegia a Bergamo». Ora la sfida si gioca sul cantiere. Febbraio. Poi 900 giorni all'alba. I pendolari fanno il conto alla rovescia.

Anna Gandolfi – L'Eco di Bergamo

http://forum.valbrembanaweb.com/viabilita-valle-brembana-f89/variante-abitato-zogno-t808-171.html

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