ZOGNO – Quasi mezzo milione di euro per installare sugli edifici pubblici di proprietà del Comune di Zogno a energia rinnovabile, per la produzione di acqua calda ed energia elettrica, ma anche la sostituzione delle vecchie caldaie, oltre agli interventi di messa a norma di tutti gli . Sono solo alcuni degli interventi previsti dal bando per la gestione calore negli edifici pubblici, per i prossimi nove anni, aggiudicato alla società «Carbotermo Spa» di Milano, per una spesa complessiva di due milioni e 648 mila euro.

Nel plesso scolastico di e nella scuola dell'infanzia di via San Bernardino, oltre all'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, saranno modificati gli attuali impianti a gasolio con caldaie alimentate a metano. Nel plesso di Ambria, sede anche della scuola potenziata per disabili, sarà installato invece un impianto con sonde geotermiche abbinate a una pompa di calore.

«Un passo importante in tema di sostenibilità e di risparmio energetico» spiega Angelo Curnis, assessore alla Comunicazione della Giunta guidata dal sindaco Angelo Capelli: «L'attenzione all'ambiente è stata messa al primo posto nell'elaborazione del bando per la gestione del calore». In seguito saranno installati pannelli solari fotovoltaici anche sul municipio, nella sede del palazzo Rimani in piazza Italia e alle scuole medie del capoluogo.

L'azienda aggiudicataria dell'appalto, oltre a dover gestire e provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle centrali termiche, dovrà sostituire in quasi tutti gli edifici le vecchie caldaie a metano o gasolio con caldaie a condensazione: anche queste permettono un notevole risparmio economico dovuto a minori consumi, ma anche minori emissioni di fumi nocivi nell'aria. «I lavori per la modifica degli impianti alimentati ancora a gasolio sono in corso – osserva Lino Gherardi, assessore ai Lavori pubblici -. Si stanno realizzando tutte le tubazioni per le nuove forniture di metano. Entro la stagione autunnale tutte le caldaie saranno sostituite, sfruttando anche la sosta delle attività scolastiche. Quindi i disagi per le utenze saranno ridotti al minimo. Le vecchie caldaie a gasolio, che oltre a non essere più conformi alle normative vigenti, presentano scarsi rendimenti, quindi si è resa fondamentale la loro sostituzione».

Per quanto riguarda i pannelli solari fotovoltaici, produrranno ognuno 3 kilowatt di potenza, come un normale contatore di casa, e andranno a integrare l'attuale fornitura di energia elettrica, mentre gli impianti solari termici per la produzione di acqua calda saranno abbinati a degli accumulatori da 300 litri ciascuno. Fiore all'occhiello di questi interventi è l'installazione di un impianto a sonde geotermiche nel plesso di Ambria che, abbinato a una pompa di calore, alimenta un accumulo di acqua calda da 500 litri.

«A partire da circa 20 metri di profondità, la temperatura del sottosuolo è costante e non dipende dal giorno o dalla notte – spiega Gherardi – né dalle stagioni. In pianura e nelle valli al di sotto dei 1.000 metri d'altitudine, questa temperatura varia entro gli 8 e 12 gradi. Sotto i 20 metri di profondità, la temperatura aumenta di 1 grado ogni 33 metri circa. Quindi l'acqua “fredda” circolante nelle tubazioni, scendendo a parecchi metri nel sottosuolo, sarà scaldata dal terreno stesso di alcuni gradi e, in abbinamento alla pompa di calore, verrà immessa nell', con evidenti risparmi sui consumi». Tutti gli impianti saranno inoltre dotati di contacalorie per la misurazione degli effettivi consumi, oltre a un sistema centralizzato di telecontrollo per la visualizzazione e il comando.

Massimo Pesenti – L'Eco di Bergamo

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