variante-zognoZogno – Sarà la volta buona? Veramente, tra un anno (sic!), inizieranno i lavori per la tanto sospirata variante in galleria di ? O forse, all'ennesima tabella di marcia indicata dalla Provincia, in Val Brembana non vuole crederci più nessuno? Perché da 15 anni si ripetono annunci di inizio lavori, da parte di Anas o Provincia, sempre, però rinviati, con precisione svizzera.

E riassumere tutto quanto successo in questo tempo, tra progettazioni, lavori assegnati e rinunce all'appalto, disegni sbagliati e riprogettazioni, finanziamenti persi, rincorsi e ritrovati, è impossibile.

All'inizio del 1999, dieci anni fa – per non andare troppo indietro – il sollecitava l'Anas ad avviare i lavori: nel 2000 l'azienda statale appaltava l'opera all'impresa Locatelli di Grumello e si indicò come data di apertura del cantiere la fine dello stesso anno. Ma fu solo un miraggio. Ahimé, il progetto, steso dalla Comunità montana nel 1995 – quattro chilometri sotto il Monte di Zogno, dalla a valle, alla località Curnù a Nord, oltre Ambria – non venne mai realizzato: l'Anas disse che il non andava più bene perché, sul percorso, ci si era imbattuti su interferenze (un pozzo e il canale Enel) insuperabili. Intanto, dopo la tragedia nel tunnel del Monte Bianco, cambiò anche la normativa sulle sicurezze in galleria. E il primo progetto venne messo da parte.

Nel 2004 viene sciolto il contratto con l'impresa Locatelli: il progetto è da rifare e, in pratica, siamo all'anno zero. Le competenze passano alla Provincia e si riparte. Non più con una galleria unica ma tre gallerie (per evitare di dover fare un tunnel parallelo di sicurezza e quindi aumentare enormemente i ). Progetto pronto. Restava l'«inghippo» dei soldi. C'erano o non c'erano? «I soldi ci sono e li mette la Regione», disse Formigoni nel dicembre 2008; a maggio di quest'anno Pirovano disse che «i soldi c'erano e andavano subito spesi», Bettoni, a giugno, che la «Provincia è pronta e sta aspettando la Regione» e, infine, lo scorso agosto, ancora Pirovano: «I soldi ci sono, basta alibi». Con annunci a più riprese di inizio lavori: primavera 2009, autunno 2009, primavera 2010. Ora Capetti dice che, fino allo scorso 7 agosto, data di delibera della Giunta regionale, i soldi non erano sicuri e la Provincia non poteva dare l'ok al progetto. Sarà la volta buona?

L'Eco di Bergamo

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