Zogno – Regione e Provincia dicano subito le cose come stanno. Se Lega e Pdl si rassegnano a perdere la variante di , noi no. Siamo pronti ad azioni eclatanti. È il nodo più scoperto e difficile della viabilità , che impedisce lo sviluppo di tutta la zona. Un altro rinvio non è più tollerabile». Il deputato Giovanni Sanga parte lancia in resta ma è il Pd a tutti i livelli a fare quadrato «per ottenere i fondi di un'opera strategica e fondamentale per la e l'intera provincia. Non è accettabile che la manovra tagli proprio qui, quando nell'agenda nazionale ci sono infrastrutture inutili come il ponte sullo Stretto di Messina».

Il riferimento è all'allarme circolato in questi giorni sulla mancanza di 10 milioni di euro che lo Stato dovrebbe trasferire alla Regione, che a sua volta dovrebbe «girarli» a via , per coprire il costo totale della variante, di 61,4 milioni. Con versioni non sempre corrispondenti tra l'assessore regionale Marcello Raimondi (Pdl) e il presidente della Provincia Ettore Pirovano (Lega).
«Basta teatrini tra Regione e Provincia – intervengono i democratici: oltre a Sanga, i consiglieri regionali Maurizio Martina e Mario Barboni, i consiglieri provinciali Alberto Vergalli e Filippo Simonetti, l'esponente del Pd brembano Andrea Tiraboschi –. Va bene che Pirovano faccia ragioneria, dandoci i conti da salumiere, ma da un presidente della Provincia che è anche deputato e leghista, ci aspetteremmo un'iniziativa politica più incisiva per portare i fondi sul nostro territorio». L'interessato, chiamato in causa, dice di non avere tempo da perdere per replicare al Pd: «Se non capiscono è un problema loro. Forse si agitano per sudare, perché non vedono l'ora di andare al a rinfrescarsi». E riconferma il quadro già fornito: «Tranquillizzo la Valle: la variante si fa, nonostante certe dichiarazioni estemporanee fatte in giro per la provincia. Ho già messo nero su bianco i dati che al momento nessuno, neanche la Regione, ha smentito. Ognuno è responsabile di quello che dice». Pirovano quindi ricorda: «Se la Lombardia dovesse concentrare i tagli proprio sulla variante (anche se non si capirebbe il motivo), questi riguarderebbero solo 10 milioni di euro. Ma ad oggi il costo dell'opera potrebbe già essere diminuito di circa 14 milioni di euro per effetto del ribasso di gara e quindi non vi sono ostacoli all'inizio dei lavori, anche applicando interamente il taglio. La manovra, inoltre, dev'essere ancora votata, nessuno ha stabilito dove si taglierà».
Rassicurazioni che però non convincono il Pd, che si muoverà in tutte le sedi. Dopo una prima interrogazione, martedì, in Consiglio regionale, i democratici presenteranno, in occasione della discussione degli assestamenti del bilancio, un ordine del giorno «per garantire tutti i finanziamenti regionali alla variante. E non escludiamo – annuncia Martina – un emendamento specifico per garantire anche i 10 milioni di euro su cui ancora oggi c'è incertezza». E Barboni: «La Regione può essere in grado di trovare questi 10 milioni di euro e noi useremo tutti i canali possibili perché ciò avvenga. Ma la determinazione della maggioranza è necessaria per realizzare questa infrastruttura». Stesso ordine del giorno in Provincia. «Poco importa che l'opera possa partire lo stesso – dicono Vergalli e Simonetti –: i 10 milioni in bilico costituiscono un problema serio. Chi rappresenta la nostra comunità sui tavoli nazionali faccia la voce adeguatamente grossa per reperire i fondi».

L'Eco di