Resa in calo ad agosto per la carenza di erba nei pascoli. Giudizi positivi sulla qualità del patrimonio zootecnico. La sessantesima edizione della rassegna zootecnica di si è svolta ieri con la partecipazione di una decina di aziende, tutte locali. Oltre un centinaio i capi in concorso, circa metà della realtà zootecnica valtortese: come l'anno scorso si registra la defezione forzata di una delle più grandi aziende del paese, con una cinquantina di capi, ancora in alpeggio.

La stagione d'alpeggio è stata quest'anno condizionata dalla carenza di erba nei pascoli, a seguito dell'andamento climatico, prima con scarsa pioggia e poi a luglio con il caldo che ha «bruciato» lo strato erboso. Questo ha portato nel mese di agosto un calo generalizzato superiore al 10% nella produzione. Con il rientro in stalla dei bovini è atteso ora un ritorno ai livelli normali con il conferimento di circa 20 quintali di latte al giorno alla Cooperativa Latteria Sociale di Valtorta per la produzione di circa 2 quintali di formaggio al giorno.

Domani intanto verrà ritirata in elicottero la produzione effettuata quest'estate in alpeggio a 2.000 metri, sotto il Pizzo dei Tre Signori, per la spartizione tra i 5-6 allevatori che hanno conferito il latte: per effetto della minore produzione di quest'anno, sono 25 quintali di formaggio alpecamisolo, già tutti venduti perché prenotati in anticipo in inverno.

I problemi dei pascoli non hanno avuto ripercussione sul buon esito della manifestazione di Valtorta che ha visto la consueta alta partecipazione di pubblico a conferma dell'interesse del mondo dei consumatori e dei turisti per questi appuntamenti autunnali della montagna. Per le fiere si fa un discorso tecnico, ed è stato lusinghiero quello di Vito Gentile valutatore dell'Associazione nazionale allevatori (Ana), che ha voluto esprimere il plauso convinto dell'esperto agli allevatori. «Avete presentato in concorso reduci dall'alpeggio che è un momento stressante della vita delle mandrie – ha affermato – ma i capi si sono comunque distinti per caratteristiche morfologiche ed attitudinali che ne fanno dei campioni di razza». Ancora hanno espresso consenso per il buon esito della manifestazione da intendere come input per la continuazione della zootecnia locale importante a fini ambientali oltre che economici il sindaco Silvano Annovazzi, il vicesindaco e l'assessore Livio Ruffinoni che ha rappresentato la Comunità montana di presente ancora con il vicepresidente Silvano Gherardi e l'assessore Francesco Risi.

La Provincia è stata rappresentata dal consigliere Chicco , il Consorzio BIM dal segretario Giuseppe Gentili, Presente ancora i vicesindaci Davide Calvi di Moio de' Calvi e Gianfranco di Camerata Cornello, e per la Coldiretti il tecnico Umberto Pelizzoli.Passando alle classifiche, ha conquistato cinque primi premi di categoria l'Azienda Busi Domenico (vitelle fino a 10 mesi e fino a 14 mesi; manzette; primipare in latte fino a 3 anni). Tre primi premi (primipare in latte da 3 a 4 anni; asciutte fino a 4 anni;oltre 10 anni) per l'Azienda Busi Silvano che si è pure aggiudicato il premio per la miglior mammella della rassegna. Un primo premio ciascuno alle Aziende Annovazzi Angelo (giovenche) che si è aggiudicato anche con Bimba il premio di reginetta della mostra della Comunità montana di Valle Brembana, Abramo (pluripare in lattazione da 4 a 10 anni), Annovazzi Caterina (tori),e Regazzoni Severino (pluripare in asciutta) cui è andato pure il premio APA Service per la maggior quantità di latte di una bovina (un significativo 71 quintali tenendo conto che la mucca ha trascorso tre mesi in alpeggio con la carenza di erba già citata).

Per concludere il titolo di Regina della Mostra con pergamena e assegno della Banca popolare di Bergamo: se lo è aggiudicato Natalia, primipara in lattazione da 3 a 4 anni di età dell'Azienda Busi Silvano, gestita da un giovane ed esperto allevatore, attuale presidente della Cooperativa Latteria sociale di Valtorta.

L'Eco di Bergamo