Valli Bergamasche – Chi vuole una casa in Valle ? Immobiliaristi: gente spaventata. Crollo dei prezzi nelle valli, fino al 70% in meno. «Faccio questo lavoro da 27 anni e non ho mai visto nulla del genere». Resistono solo Foppolo e . Se vi è rimasto qualche soldo, in questo periodo si possono fare veri affari. Dopo la crisi che aveva dato un taglio al mercato immobiliare, è arrivata l'Imu, la mazzata finale per chi possiede una seconda casa. Con il risultato che in diverse zone turistiche della Bergamasca gli immobili sono a prezzi di saldo.

«L'Imu sta avendo un effetto dirompente, in certe aree i prezzi sono scesi anche del 40-50%»: Gianfederico Belotti, di «Area immobiliare», ha sotto gli occhi la situazione generale e fatica a trattenere un brivido. «La situazione è brutta in aree come la VaL Brembana e il lago d'Endine, piene di alloggi di milanesi, magari pensionati che hanno investito lì non potendo permettersi località più costose. Ora devono pagare le spese, l'Imu sulla seconda casa, magari il mutuo, e mettono in vendita».

Nessuno compra. «In 27 anni che faccio questo lavoro non ho mai visto una cosa simile – racconta Loris , agente immobiliare di San -. In un anno l'attività è crollata. Si può ancora vendere a Foppolo o Carona, ma il resto, anche a svendere, non lo vuole più nessuno. Un bilocale a San Pellegrino da 150 mila euro ho provato a venderlo a 70 mila: è ancora lì».

Discorso simile anche per il lago d'Endine, come spiega Fiorenzo Cortesi, titolare di un'agenzia di Casazza: «Si è fatto del terrorismo sull'Imu, la gente si è spaventata e ha cominciato a mettere in vendita. Qui siamo scesi del 30%. C'era un'agenzia di su cui ci appoggiavamo per chi voleva comperare sul lago: una volta in 15 giorni la casa era venduta, adesso nemmeno in un anno». Laconico Claudio Visinoni, 'Immobiliare Zenier di Clusone: «C'è diversa gente che sta cercando di vendere, ma non voglio entrare nei dettagli per non girare il coltello nella piaga». Le cose non vanno nello stesso modo in tutta la provincia: «In città non c'è molta differenza – dice Mauro Sabbadini della Tecnocasa di via Broseta -. Vedo piuttosto aumentare chi cerca affitti, forse si preferisce non comperare per paura delle tasse».

Secondo Giuliano Olivati, presidente della Fiaip, «anche con l'Imu la differenza è tutta nell'uso che si fa della seconda casa: chi ci va solo qualche settimana in vacanza la vende, chi la affitta ha ancora il suo guadagno». Molto dipende dalla tipologia. Chi ha un appartamento a Dorga in stabili con portineria e spese condominiali a livello cittadino cerca di liberarsene. Orientandosi al massimo su alloggi di classe energetica A o B che permettono grandi risparmi. O meglio ancora su rustici e baite, unici casi in cui la domanda supera l'offerta.

La svendita permette anche «affari strepitosi – racconta Belotti -. Conosco dei giovani che finora hanno tenuto, per motivi affettivi, una villa ereditata dai genitori, in Valle Brembana. Ora hanno capito che devono mantenere una casa obsoleta ed è arrivata la mazzata dell'Imu, stanno cercando di svenderla ma non trovano clienti». Lo stesso tipo di che Loris Lazzaroni sta cercando di vendere da mesi senza riuscirci: «A San Pellegrino non ci sono più nemmeno le terme che facevano arrivare la gente. Le persone si sono messe in testa che la casa tra Imu, rifiuti, tasse, spese condominiali, non è un investimento ma un debito».

Fabio Paravisi – Il Corriere della Sera – e Provincia