soccorso-valangheSan Simone Ski – Una slavina è scesa dal pendio sopra una strada di e una squadra di vigili del fuoco, dopo ore di lavoro, ha estratto da sotto la neve le persone travolte. Nessun dramma, nessuno è stato travolto dalla valanga: si è tratto semplicemente di una esercitazione di soccorso effettuata ieri dai vigili del fuoco del comando provinciale di a di , in alta Brembana. Ha spiegato in premessa Fabio Luiselli, che ne è stato coordinatore: «Siamo chiamati a intervenire in situazioni di pericolo o, peggio, di disgrazie di varie tipologie tra le quali anche le valanghe: si programmano queste esercitazioni per essere preparati a questi scenari. Nel caso specifico, abbiamo simulato una slavina che è scesa da un pendio soprastante una strada di montagna travolgendo alcune persone.

Interviene pertanto il nucleo soccorso speleologico alpino e fluviale con uomini che vivendo queste esercitazioni, imparano a usare le attrezzature per i soccorsi in neve, le modalità di utilizzo e infine le nozioni di recupero delle persone da sotto la massa nevosa, nonché le nozioni di primo soccorso sanitario». L'esercitazione si è svolta in località Arale, ai bordi delle piste della stazione bianca altobrembana, in uno spazio messo a disposizione e attrezzato con un battipista dagli uomini di , con il coordinamento dell'esperto Sergio Cortinovis del distaccamento di Zogno dei vigili del fuoco. «Veniamo a San Simone – ha precisato Cortinovis – perché qui troviamo squisita e fattiva ospitalità. Ci siamo già stati nel passato e ci torneremo».

«Con un battipista – ha aggiunto – abbiamo costruito uno scenario di intervento di circa mezzo chilometro quadrato dove si può lavorare in due diverse situazioni, in piano ed in pendio, per cui con modalità diverse di intervento». Con funzioni di supporto logistico ha seguito la simulazione il direttore di stazione Damiano Midali, che ha affermato: «Bremboski e San Simone in particolare sono pienamente disponibili, poiché può sempre succedere quello che non si vorrebbe mai, ed ecco che arriverebbero uomini altamente preparati come sono i vigili del fuoco». Teoria e pratica L'esercitazione si è articolata in due momenti. In mattinata il gruppo dei partecipanti – cui si ché di . Più che evidente la positività dell'esercitazione sottolineata pure nel commento di Raffaella Del Ponte e Beatrice Rovetta. «Operiamo sulle piste – hanno affermato – e potremmo trovarci nella situazione simulata oggi che ci ha permesso di acquisire nuove conoscenze che potrebbero tornarci utili». Infine il commento di alcuni sciatori: «Abbiamo seguito con interesse l'esercitazione, ci siamo resi conto della sua utilità e ci conforta il fatto che in caso di bisogno ci si possa affidare ai vigili del fuoco».

Nel pomeriggio si è passati all'operazione pratica di recupero in pendio delle persone sepolte dalla slavina, nel caso di cosiddetti «corpi morti», ovvero masse di materiale precedentemente sepolte sotto la neve. Coordinatore dell'esercitazione è stato Alfio Riva, esperto di soccorso dei Vigili del fuoco nonché di soccorso alpino. Più che evidente la positività dell'esercitazione sottolineata pure nel commento di Raffaella Del Ponte e Beatrice Rovetta. «Operiamo sulle piste – hanno affermato – e potremmo trovarci nella situazione simulata oggi che ci ha permesso di acquisire nuove conoscenze che potrebbero tornarci utili». Infine il commento di alcuni sciatori: «Abbiamo seguito con interesse l'esercitazione, ci siamo resi conto della sua utilità e ci conforta il fatto che in caso di bisogno ci si possa affidare ai vigili del fuoco».

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo