Laura RangoniUn'emiliana a
Scrittrice, saggista, giornalista, esperta di alimentazione e tradizioni popolari, Laura Rangoni (www.laurarangoni.com) è un'emiliana doc trasferitasi già da otto anni in quel di Blello, tra la Brembana e la Imagna; e li, nel comune più piccolo della , (poco più di una settantina di abitanti effettivi), si è ambientata così bene da iniziare…. una brillante carriera politica. Dalla fine dello scorso maggio è Vicesindaco, Assessore alla Cultura, ai Servizi Sociali, al Turismo e Spettacolo e alla Pubblica Istruzione (beninteso, gli Assessori in tutto sono tre, compreso il Sindaco, che mantiene alcune deleghe). A Laura i progetti e l'entusiasmo non mancano….  

Considerate le dimissioni ridotte del paese e una certa distanza dalle località più famose e frequentate, che cosa si può immaginare per imprimere uno sviluppo significativo negli abitanti in cui Lei ha ora competenza?

Rangoni: progettare uno sviluppo a Blello è difficile, sopra tutto per la scarsità di mezzi a nostra disposizione. Come prima cosa ritengo opportuno migliorare la qualità della vita delle persone che abitano qui, intervenendo sopratutto nell'ambito dei Servizi Sociali, essendo il nostro paese ad alta densità di popolazione anziana. Finora, ad alcuni casi umani si era provveduto sul piano della beneficenza privata, ma questo alla lunga, non può bastare da solo. In un secondo tempo provvederemo ad attuare una politica di richiamo di turisti, tenendo conto che, pur mancando alberghi e altre strutture più usuali di ospitalità, si può giocare, oltre che sul tradizionale affitto di abitazione, anche sui più attuali bed e breakfast. E a quest'ultimo riguardo sarà nostra cura informare ed incoraggiare l'iniziativa dei proprietari di case.

Giunta Comunale di Blello
Il Sindaco di Blello Dante Todeschini e la sua Giunta Comunale

E per quanto riguarda la cultura?
Rangoni: certo, non si può pretendere di fare di questo piccolo comune un faro della coltura internazionale. Qualcosa di significativo stiamo già organizzando, tenuto conto che in questo paese non c'è mai stato un assessorato alla cultura: abbiamo predisposto per l'11 agosto una mostra dei pittori Enrico e Beppe Francescani nella Sala Consigliare del comune di Blello. Ma, al di là di iniziative come questa, l'obbiettivo fondamentale è riuscire a preservare e valorizzare l'enorme patrimonio di cultura popolare autoctona, che spazia dall'uso di proverbi e modi di dire, alla cucina, ai metodi di allevamento e coltivazione, alla medicina popolare, all'architettura a tanti altri ambiti. Se si raccolgono ad esempio le ricette tipiche della zona, a coronamento di questa ricerca si potrebbe pubblicare un quaderno e magari indire, con l'aiuto di qualche gastro-volontario della zona, una giornata del cibo tradizionale, con tanto di assaggi, ma anche brevi relazioni, “disfide” intitolate ai casonsei piuttosto che a…. Vi è poi una vera e propia cultura dell'alpegio, da difendere e far conoscere, con tanto di usi, costumi, prodotti caseari. E il visitatore potrebbe essere, fra l'altro guidato ad andare a vedere gli , a constatarne l'utilità ambientale, anche per la loro fondamentale funzione di manutenzione e pulizia dei prati ad alta quota. Bisognerebbe inoltre trovare la maniere di riscoprire e magari esporre gli attrezzi tradizionali utilizzati un tempop per fare i formaggi. Altra cosa: sarebbe interessante fare uno studio sul bosco, coinvolgendo le scuole dei paesi vicini, insegnando ai ragazzi (e magari anche a molti di noi) a riconoscere i vari alberi, a comprendere la funzione economica e sociale del bosco, il rendimento per famiglia in termini di legna da ardere e cibo spontaneo.

Lei ha accennato ai prodotti tipici, che cosa si può fare per promuoverli
Rangoni: I due principali prodotti tipici di blello sono il taleggio e lo strachì tund e ci stiamo gia muvrendo in quanto vorrèmmo ottenere per questi formaggi veramente eccezionali la DOP e una tutela legale. E altre sì fondamentale la pubblicizzazione di questi prodotti in anbiti ben più basti di quelli attuali, un impegno per cui avremo bisogno di essere sostenuti dalla Comunità Montana, dalla Provincia Regione e delle associazioni di categoria. Quanto alla fantasia, daremo il meglio di noi stessi. In questo ambito, ed in tutti quegli altri cui ho accennato una precedenza, Blello, infondo, se lo merita con i suoi boschi incontaminati e le sue case che sanno d'antico. Ve lo assicura una “foresta” che per nulla al mondo tornerebbe a vivere stabilmente nelle immediate vicinanze di una grande città, come era capitato a me negli anni scorsi.

Intervista a cura di Enzo De Canio – Ol Giopi'