Un capriolo per amico tra carezze e biscottini
Senza categoria Articolo letto da 3.004 utenti - Pubblicato il 31 Ottobre 2010Elisa dice che il suo Tino è ormai puntuale: se c'è bel tempo, la mattina verso le 8, si mette fuori dalla porta e, quasi quasi, con le zampe, bussa pure per farsi notare. L'originale storia d'amicizia di Elisa e Tino sembra essere uscita da una favola. Perché lui è un cucciolo di capriolo, animale selvatico che raramente si avvicina all'uomo. Ma, appena nato, Tino è rimasto senza la mamma e così, alla ricerca di cibo, si è sempre più avvicinato alle case, in un paese dell'alta Valle Brembana (di cui la Elisa preferisce non rivelare il nome per evitare troppi curiosi o spiacevoli conseguenze per l'animale). Oggi Tino è talmente addomesticato che prende cibo dalle mani della sua padrona ma anche dalle altre persone del paese che l'hanno preso a cura.
A marzo i primi «contatti»
La storia inizia lo scorso marzo quando il cucciolo, nato a settembre-ottobre 2009, rimasto solo dopo la morte della mamma, esce dal bosco e si avvicina alle case. «Dopo l'inverno trascorso da solo era diventato magrissimo, brutto e malato – ricorda Elisa Boffelli, 21 anni, studentessa – e ormai pensavamo morisse. Invece, col passare dei giorni e lo sciogliersi della neve, ha iniziato ad avvicinarsi sempre di più a noi finché siamo riusciti a dargli il primo cibo: abbiamo tentato con l'erba ma non la prendeva. Così si è provato con i biscottini per la prima infanzia. Sono quelli che gli hanno salvato la vita. Per questo lo abbiamo chiamato Tino, come biscot…Tino».
Passa l'estate e il capriolo diventa amico anche del resto del paese. Ormai si avvicina all'uomo senza timore, con quell'appuntamento ogni mattina davanti a casa di Elisa. Sempre che non ci sia brutto tempo. «Mentre all'inizio era ancora un po' timoroso con le persone – continua la studentessa – ora si lascia prendere senza problemi, si lascia pulire e accarrezzare, è diventato persino affettuoso. E se si lasciano le porte aperte entra pure nelle case. Magari rimane in paese anche tutto il giorno per poi tornare nel bosco a dormire».
Dopo i dolci, frutta e verdura
Intanto Tino cambia anche l'alimentazione: «Poco alla volta – continua Elisa – siamo passati a dargli pane secco triturato, frutta e verdura. E ora stiamo cercando di svezzarlo, dandogli un po' di erba, anche se fa ancora fatica perché non riesce a masticare perfettamente. Comunque sia, ha ormai raggiunto il peso forma ed è fuori pericolo». Ma ora il rischio è che qualcuno possa fargli male. «È ancora un po' timoroso con le persone che non ha mai visto – continua Elisa – eppure si lascia prendere anche da loro. Per questo, comunque, non lo allontaneremo. Ormai è troppo abituato con gli uomini, i bambini del paese impazziscono per lui e per il suo affetto». Un po' la mascotte, insomma. E così la favola di Elisa e Tino può continuare.
Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo
Il Capriolo in Valle Brembana, Alpi e Prealpi Orobie
Hotel, Alberghi e Appartamenti Branzi – Fotografie Branzi
Escursioni – Manifestazioni – Cartoline antiche
3 Risposta a “Un capriolo per amico tra carezze e biscottini”
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Inserito il 14 Novembre 2012 alle ore 19:07 GMT+0100
Ke bello il caprioloooo
Inserito il 15 Novembre 2012 alle ore 11:19 GMT+0100
Mi pare che nell’articolo vi siano alcune inesattezze furvianti ..
I caprioli nascono a maggio-giugno e non a settembre-ottobre. Il Capriolo in questione si è avvicinato alle case a Marzo, quando presumibilmente aveva un età di 8-10 mesi. E’assolutamenet probabile che non sia rimasto senza la mamma, ma piu semplicemente LA MADRE LO ABBIA SCACCIATIO dal territorio dove questi è nato e crescituto. In primavera, infatti, le madri allontanano i piccoli dell’anno precedente poichè si apprestano ad utilizzare l’area per allevare i nuovi nati che verranno: in questa fase non vogliono avere dei competitori alimentari di mezzo (i figli dell’anno precedente). Mi è capitato più volte di vedere in primavera giovani caprioli nati nell’anno precedente scacciati dai terriori dei genitori a testate ed a morsi …
Basta con le concezioni disneiane della natura …
Faccio comunque i complimenti a Elisa per la sensibilità dimostrata nei confronti ell’animale
Inserito il 26 Novembre 2012 alle ore 13:26 GMT+0100
Concordo in toto con chi ha scritto il commento n°2 (Civiltà rurale), aggiungo un suggerimento.. qualora si rinvenissero piccoli caprioli nel periodo delle nascite (maggio/giugno) non toccateli!! Non sono abbandonati, le mamme li lasciano nell’erba e vengono regolarmente ad allattarli. Madre natura ha fatto si che questi piccoli non abbiano emanazioni odorose. Toccandoli, oltre a metterli a rischio verso eventuali predatori, con tutta probabilità la madre non li avvicinerà più. Ultima precisazione il cucciolo nella foto è un piccolo di cervo e non di capriolo.