Ubiale Clanezzo – Un comitato, finora composto da 15 e guidato da Luigi Romano, chiede che non affidi alla società Uniacque la gestione del servizio idrico-integrato. «Il contratto con Uniacque – spiega Romano – diventerà definitivo il 15 ottobre, quindi si può ancora recedere. Da allora le tariffe aumenteranno e, per contattare il gestore, ci si dovrà rivolgere a Ghisalba o San Giovanni Bianco. Avevamo chiesto un incontro con tutto il Consiglio comunale per chiarimenti ma siamo stati ricevuti solo dal sindaco, da altri quattro amministratori e dai dirigenti di Uniacque. Così non abbiamo accettato l'incontro e ora chiederemo ai cittadini la loro firma: vogliamo che la nostra acqua resti pubblica».

E sulla questione interviene anche l'ex sindaco Renato Pesenti: «Vorrei sottolineare che di questo incontro il sindaco non ha mai informato e convocato la nostra lista di minoranza. Condividiamo, quindi, con il comitato il poco rispetto dimostrato dalla maggioranza verso i cittadini. E questo atteggiamento non fa che ledere la credibilità del nostro Consiglio comunale. Chiederemo spiegazioni tramite un'interpellanza».

«Vorrei precisare che Uniacque è una società pubblica composta da Comuni e Provincia – replica il sindaco Ersilio Gotti – e quindi l'acqua resterà pubblica. La stessa sorgente resterà di proprietà comunale mentre a Uniacque viene affidato il servizio idrico integrato. Quindi, lo sportello per gli utenti presto aprirà a e, inoltre, come fatto fino a ora, il Comune sarà sempre disponibile ad aiutare chi ha problemi per le pratiche, anziani e non solo».

«Per quanto riguarda l'incontro chiesto dal comitato – continua il sindaco – ci sembrava giusto e utile far rispondere ai loro quesiti direttamente da Uniacque che, di tutti, avrebbe potuto informare sulle modalità del nuovo servizio. Non abbiamo, invece, ritenuto necessario convocare tutto il Consiglio perché l'adesione a Uniacque è già stata discussa e deliberata, peraltro senza contrarietà da parte delle minoranze, che si sono astenute. E vorrei ricordare che la scelta di aderire alla nuova società è partita dalla precedente Amministrazione comunale. Noi abbiamo solo deliberato l'atto finale di un iter portato avanti dalla vecchia giunta. Infine, per quanto riguarda le nuove tariffe – conclude il primo cittadino – sono state decise dall'Ato, quindi da tutti i comuni, non certo dalla nostra Amministrazione. E alla fine, da questa nuova gestione, saranno i cittadini a guadagnarci».

L'Eco di