mi illumino di menoL'impresa comincia prestissimo, la sveglia suona crudele per tutti i baldi partecipanti: Gino scalda i muscoli (della dita) aggiornando il sito prima di partire, Claudio pensa sognando a quando lunedì potrà finalmente tornare al lavoro per riposare dai bagordi del weekend, la nostra campionessa Babi non ha certo bisogno di concentrarsi (pensa se mai il modo di non lasciarci troppo indietro); Bepi, l'ideatore dell'iniziativa, è quello più carico, mentre il nostro autista Daniele10 ha passato tutta la notte sulla Playstation con un simulatore rally per studiare il percorso (e la marcia giusta per ogni curva, ci stupirà).

Io infine senza rendermi bene conto di quello che sta succedendo arrivo al ritrovo di Olmo, dove ci attende il nostro bel pullmino. La partenza è talmente lanciata che già a Branzi ci fermiamo per una pausa di riflessione al bar dello Juri, ma è tutto cronometrato, siamo a Carona alle 8.30 in punto, foto di rito, e in seggiovia.

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– al Rifugio Mirtillo di Carona Carisole
– skilift Vago collegamento Carona Foppolo, miles ci offre il grappino

La prima pista della nostra impresa è la Baby, che ci porta allo skilift Terre Rosse e alle relative piste; facciamo a manetta anche il Conca Nevosa con i suoi divertenti muretti sulla di prima mattina mentre la Panoramica è chiusa, così la nostra pausa al Rifugio Mirtillo arriva con un certo anticipo. Per ora niente alcol energetico, meglio un bel caffè. Al Rifugio Mirtillo di Carona Carisole (ore 9.45) allo skilift Vago collegamento Carona Foppolo (ore 9.55).. Lanciatissimi riprendiamo il Conca Nevosa e raggiungiamo il Giretta in stile discesa libera, allo skilift del Vago c'è Miles che ci offre un ottimo grappino.

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– la discesa dal Montebello a Foppolo
– foto ricordo con alcuni “scalmanati” sciatori brembani sul

Apprezziamo la bevuta così tanto che, dopo aver scollinato, affrontato tutta la pista della Quarta Baita in parata con il nostro striscione da 5 metri, preso la mitica seggiovia del Valgussera, e dopo aver sceso la pista 5 (in condizioni stupende), immancabilmente ritorniamo al Vago dove Miles, che già pensava di essersi liberato di noi, deve rifornirci ancora di benzina. Al Passo della Croce un manipolo di simpatici soccorritori ci scorta per un pò del nostro tragitto, cogliamo l'occasione per una mega foto con lo striscione. Il casino che facciamo è qualcosa di indicibile, non passiamo certo inosservati.

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– salita al Rifugio Terrazza Salomon del Montebello
– Tore della Terrazza Salomon firma il passaggio sul pettorale di Barbara

Al Montebello sosta alla panoramicissima Terrazza Salomon, dove ci attende un corroborante Martini col bianco. Scendiamo poco ludici ma veloci fino a riprendere il Valgussera (ci manca da fare la 4), mentre il Monte Toro è chiuso. E' ora di prendere la navetta capitanata dal nostro Daniele10 alla volta di , non prima però di un'altra sosta al bar dell'Aurelio, dove arriva anche il primo spuntino di giornata con salatini. A San Simone ci preoccupiamo… c'è tantissima gente a prendere il sole! Appunto, a prendere il sole. Le piste infatti sono piuttosto libere, e possiamo dare sfoggio della nostra velocità. Dopo l'Arale ci mangiamo senza quasi accorgerci le discese della Siltri, al Passo San Simone quasi ci sbagliamo per scendere nella “terra promessa” di Val Terzera ma poi un profumino di salamella ci indica la direzione giusta: il Rifugio Camoscio.

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– eccoci a San Simone, nei pressi della biglietteria… foto ricordo con la Giovanna
– in cima alla seggiovia Siltri troviamo il gruppo Soccorritori di San Simone

Arriviamo al Rifugio che sembriamo la combriccola di Attila, i decibel aumentano quando il sindaco di Valleve Santo esce dalla bella struttura brandendo una bottiglia di vino stappata per l'occasione. Ripartiamo sempre meno lucidi, affrontiamo lo skilift Camoscio e il , e torniamo al nostro pullmino. Daniele10 è sempre più in forma alla guida e sfiamma (anche troppo) lungo la discesa di Branzi, il trasferimento verso Piazzatorre è lungo e tentiamo di riposare. Prima di arrivare al Gremei avvertiamo l'Ezio del Rifugio di prepararci qualunque cosa purché sia cibo, e siamo accontentati: risalita la seggiovia Gremei1 entriamo di corsa (letteralmente) nel rifugio e mangiamo un bel piatto di casoncelli con evidente soddisfazione.

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– al nuovo Rifugio Camoscio il sindaco di Valleve Santo e Danilo
– finalmente a Piazzatorre, in posa al Rifugio Gremei con Ezio Berera

Non c'è tempo da perdere, saliamo sulla Gremei2 e facciamo la Panoramica, quindi torniamo in cima ed affrontiamo in un sol fiato la pista Gremei e la lunga Pista del Bosco, facciamo così più di 700 metri di dislivello in neanche cinque minuti e torniamo sul pullmino. ci aspetta, parcheggiamo a ridosso delle piste, mettiamo gli sci e alle 15.30 saliamo sulla Seggiovia Chiavello e scendiamo la Cedrino.

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– all'Hotel Milano di Piazzatorre…. Bonetti ci ha gentilmente offerto il servizio navetta
– nel vallone dei Camosci di Piani di Bobbio dopo aver percorso le piste di Valtorta

Il tempo è poco, andiamo ai Piani di Bobbio e facciamo la Fortino (che raggiungiamo a scaletta per evitare la seggiovia) l'Orscellera e la Camosci, raggiungendo il Rifugio Lecco, dove ceneremo abbondantemente e con grandissima soddisfazione. Cosa manca? Naturalmente la Pista Tre Signori, ma non è una dimenticanza: la facciamo infatti in luna piena alle 23, e quando ritorniamo a Ceresola di Valtorta possiamo esclamare finalmente: ce l'abbiamo fatta!

Andrea Carminati

Locandina VALBREMBANASUPESKI TUTTE LE PISTE IN UN DI'
FILMATO VALBREMBANA SUPER SKI
REPORTAGE LUNA PIENA A VALTORTA PIANI DI BOBBIO ediz. 2008