Turismo, servono le lingue e più sorrisi
Senza categoria Articolo letto da 623 utenti - Pubblicato il 25 Marzo 2010Con l'Expo il business lo faremo tutti, arriverà tanta gente. Il problema è lasciare un buon ricordo perché tornino» dice Giovanni Freschi. C'è chi ha accompagnato in Città Alta degli irlandesi persi sulla Maresana e c'è chi è diventato ancora di salvataggio per una coppia di francesi, in difficoltà a trovare qualcuno con cui comunicare in Valseriana.
Gli operatori del turismo bergamasco sono alle prese con un settore già forte ma con tanta strada da fare. L'occasione dell'expo 2015 si avvicina e Confesercenti prova a coglierla puntando su formazione e innovazione del settore.
L'associazione offre gratuitamente consulenze di marketing e sullo sviluppo di nuove tecnologie, in particolare per la promozione e vendita su internet. Gratuiti anche i corsi di formazione per i dipendenti delle aziende bergamasche, in lingue straniere e accoglienza. Quest'ultimo aspetto viene sottolineato doppiamente dal titolo del progetto, “Sorrisi, innovazione e lingue straniere”. «In questo modo – dice il direttore di Confesercenti Bergamo Giacomo Salvi – facciamo i fatti, perché se no si rischia di essere solo fumosi sull'Expo e sul turismo.
È un problema culturale, di approccio. C'è un bisogno di apertura da parte degli operatori di tutta la città e delle altre zone turistiche». Giovanni Freschi, presidente degli albergatori dell'associazione: «Per i giovani bergamaschi è difficile capire l'importanza del sorriso sul lavoro. Siamo ancora lontani dai modelli della riviera adriatica o dell'entroterra toscano, qui il lavoro di cameriere o di barista è considerato di seconda categoria». Anche le
agenzie di viaggio cominciano a lavorare su pacchetti per turisti in arrivo a Bergamo: «Nelle valli -diceMatteo Marcassoli- svolgiamo un ruolo importante di raccordo tra le varie aziende del settore, per non dire che ci sono
luoghi della bergamasca in cui le agenzie di viaggio sono le uniche a parlare lingue straniere».
Ela politica? Salvi chiede che faccia da «cabina di regia» e che prenda decisioni rapide: «Da due anni aspettiamo il regolamento per i tavolini all'aperto. Noi abbiamo già chiesto una città a misura di turisti, col centro pedonalizzato e locali aperti anche la sera.
Simone Bianco – DNEWS
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