uccelli-richiamoSi alzano quando ancora è buio, per aspettare con pazienza le prime luci dell'alba e scrutare il cielo. Sanno riconoscere i rumori, i suoni, gli odori della natura e amano la loro terra. Sono i cacciatori, uomini, e anche qualche donna, che hanno imparato a osservare il bosco, imparando i suoi segreti non da libri o da testi scientifici, ma da una tradizione, spesso tramandata dai padri, che invita a entrare nella natura in punta di piedi, dando un nome a ogni animale, a ogni erba, fiore o pianta. In alta valle Brembana i cacciatori non sono isolati dalla vita del loro paese, ma sono spesso gli artefici di iniziative ecologiche e di del territorio. Centinaia di loro si sono radunati al di Lenna per la seconda edizione della sagra estiva per uccelli da richiamo, organizzata dal Comprensorio venatorio alpino di Valle Brembana, in collaborazione con l'Associazione migratoristi ornitologica venatoria e col Comune di Lenna.

Circa 250 gli esemplari in gara e centinaia le che hanno seguito lo svolgimento della competizione e hanno visitato gli stand. «Voi cacciatori – ha detto l'assessore provinciale alla Caccia Alessandro Cottini, presente insieme ad altri amministratori – con la vostra passione portate avanti il rispetto della storia e delle tradizioni». Enrico , presidente del Comprensorio venatorio di Valle Brembana, ha ringraziato lo staff che si è occupato dell'organizzazione e ha auspicato la continuità della sagra. Sette le categorie in gara, valutate per la melodia, la varietà di note e la durata del canto.

Il premio speciale per il miglior soggetto, nella sezione del tordo sassello, è andato al bergamasco Tiziano Massari, bergamasco anche il vincitore della categoria merli, Dario Locatelli. Per le altre categorie il primo posto andato ai bresciani Natale Angoli (fringuello), Antonio Gerosa (cardellino) Bruno Gaspari (tordo bottaccio), Bruno Benedetti (allodola) e al lecchese Fabio Santin (prispolone). Applausi per i concorrenti di casa premiati, Renato Regazzoni di e Alessio Regazzoni di .

Monica Gherardi – L'Eco di