Valle Taleggio – Ci vorrà almeno ancora un mese di lavori per poter rivedere la strada della Valle riaperta. Si allungano, infatti, i tempi di ripristino della provinciale che collega e Olda, chiusa dal 19 marzo scorso per una . Inizialmente, le previsioni del Comune erano per una riapertura intorno a fine giugno, a circa tre mesi dall'evento. Tempi che non potranno essere rispettati. L'intervento, finanziato da Provincia e Regione, prevede la posa di un ponte metallico provvisorio (noleggiato dalla Provincia), sostanzialmente nello stesso punto in cui venne posizionato la scorsa estate (quando una frana interruppe la strada). «Settimana prossima concluderemo i lavori propedeutici alla posa del ponte – fanno sapere dall'impresa di Colere, titolare del cantiere –. I tempi, da parte nostra, sono stati rispettati». «Domani (oggi per chi legge, ndr) – aggiunge Daniele Sari del settore Viabilità della Provincia – ci sarà l'assegnazione dei lavori per la posa del ponte. Ci vorrà però almeno un altro mese per la conclusione dell'intervento».

Così, visto il prolungarsi dei lavori arrivano nuove proteste dalla valle. «Siamo già al terzo mese – scrive in una lettera di protesta Giovanni Salvi, negoziante con la moglie nella frazione Peghera – ed è tutto ancora fermo, non si vede ancora la luce in fondo al tunnel». «I primi giorni dopo la frana gli eventi ebbero un notevole seguito presso l'opinione pubblica – prosegue Salvi – emozionata dai bambini che per andare a scuola dovevano attraversare un ruscello su un ponte posticcio di pallets e colpita dai quasi cento chilometri di viaggio che comportava il relazionarsi dei cittadini (preti, medici, lavoratori) da una Lo stato dei lavori alla frana in Valle Taleggio parte all'altra della Val Taleggio. Quei fatti richiamarono anche l'attenzione della Rai e così un'esercente e una mamma di Peghera furono ospiti della trasmissione Uno Mattina, dove portarono il problema all'attenzione nazionale.

Si era alla metà di aprile e le signore durante il viaggio di ritorno in valle furono raggiunte dalla notizia che i soldi per i lavori di ripristino e per la realizzazione di un ponte provvisorio erano stati trovati. Con immediate promesse da parte del sindaco di Taleggio e del presidente della Provincia per promettere la riapertura della strada per il 20 giugno. Ma si era in periodo di campagna elettorale e le promesse erano d'obbligo. Ora le elezioni ci sono state, il sindaco è stato rieletto, ma del ponte di ferro che dovrebbe risolvere i nostri problemi di viabilità non c'è ancora la minima traccia. Dopo 90 giorni ancora non sono pronte nemmeno le due spalle del ponte. Da giorni gli operai non si fanno vedere, le bacchette di ferro delle armature sfidano le intemperie nell'attesa della gettata di cemento. Uno pensa che per un lavoro così urgente servirebbe un cantiere molto attivo, molti operai, orari lunghi, lavori anche di sabato. Niente di tutto questo». «Problema nel problema – prosegue –. La popolazione è tenuta completamente (e volutamente?) all'oscuro, senza alcun avviso da parte delle superiori autorità. Solo voci di popolo e i cittadini non si lamentano neanche più. Ma il problema è ancora lì in tutta la sua pervasività e anche quest'anno la stagione turistica è compromessa.

Ora cosa dobbiamo fare? Venire davanti al palazzo della Provincia sguainando i forconi? Stracciare le schede elettorali alle elezioni? Fare sciopero fiscale rifiutandoci di pagare le tasse di ogni ordine e grado? O fare tutte queste cose assieme? Vergogna!». «Purtroppo le frane non le facciamo noi – dice il sindaco di Taleggio – ma siamo vicini ai commercianti in questo momento difficile. Ci è stato assicurato che per metà luglio la strada sarà aperta. Poi chiederemo alle istituzioni superiori una soluzione definitiva, con un nuovo ponte. Ci vorrà un milione e mezzo ma l'intervento è importante per l'economia di tutta la valle».

L'Eco di Bergamo

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