Taleggio: Ascoltiamo di più i turisti
Senza categoria Articolo letto da 2.304 utenti - Pubblicato il 31 Luglio 2008Il presidente dell'Ecomuseo al debutto della baita-beauty. Essere «sentinelle» e custodi della montagna, ma allo stesso tempo guardare alla pianura e alla città per «capire le esigenze del turista, confrontarsi con lui e tra di noi su quanto occorre fare per lo sviluppo». Così il presidente dell'associazione Ecomuseo della Valle taleggio Alvaro Ravasio si è rivolto sabato scorso a quanti erano presenti all'inaugurazione della «Baita & Breakfast», a Taleggio, lungo la mulattiera che porta a Salzana.
La vecchia stalla, restaurata in circa due anni e di proprietà del Comune di Taleggio, rappresenta il primo esempio di vecchia stalla trasformata in centro benessere: da ottobre, periodo in cui entrerà in funzione, disporrà di sauna, bagno turco, area relax e si potranno fare bagni di fieno e cereali. Naturalmente ci saranno camera, bagno e cucina per il breakfast. In più disporrà di spazio per laboratori didattici e degustazioni.
Tante le autorità presenti al taglio del nastro: tra queste i sindaci di Taleggio alberto mazzoleni e Vedeseta Marianna Pezzoli, il consigliere regionale Giosuè Frosio, il presidente del Parco delle Orobie Franco Grassi, amministratori vallari, quindi rappresentanti di Regione, Provincia e Camera di commercio. Tra gli interventi anche quello di Hugues De Varine, lo studioso francese inventore del concetto di Ecomuseo. «Dopo tre anni di idee e progetti – ha detto – oggi inauguriamo qualcosa di concreto. Ora, però, occorre pensare al futuro e recuperare e aprire ai turisti tutte le altre baite». Durante il pomeriggio, quindi, nella «Baita & Breakfast» si è svolta anche una degustazione teatralizzata di formaggio Strachitunt a cura del gruppo Koinè di Modena.
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3 Risposta a “Taleggio: Ascoltiamo di più i turisti”
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Inserito il 15 Agosto 2008 alle ore 12:52 GMT+0100
“”Ora, però, occorre pensare al futuro e recuperare e aprire ai turisti tutte le altre baite””….
Io non sono proprietario di una baita, ma mi interesserebbe questo progetto. A chi si possono chiedere informazioni? Se qualcuno mi può aiutare mi scriva a michele.sigoli@alice.it. Grazie!
Inserito il 17 Agosto 2008 alle ore 19:32 GMT+0100
ecomuseo,baita & breakfast,continuate a buttare fumo negli occhi.la valle 40 anni era florida per turismo e natura,oggi i sindaci aprono strade inutili per artavaggio,dove ci sarà il turismo dei fuoristrada e simili.in quanto alla neve ad artavaggio scordatevela,non nevica quasi più in zone come la val d’aosta,quindi…intanto siate un po’ piu’ ospitali,a volte basta un sorriso,e poi imparate a chiedere al turista,ma a quello che ama veramente la montagna,chissà magari qualche idea ci scappa. ho la sensazione che questo eco museo sarà un flop anche perchè la valle è vecchia e servono menti giovani e vergini e non politicizzate.io sono qui e ,se volete,una mano ve la do’ volentieri.da 50 anni sono in valle e di acqua sotto i ponti ne è passata.cordialità giancarlo cristiani
Inserito il 28 Agosto 2008 alle ore 14:36 GMT+0100
“Acoltiamo di più i turisti” dice saggiamente il sig. Alvaro. Ritengo però doveroso ascoltare con particolare attenzione ed interesse anche i numerosi “abituali” frequentatori della Valle Taleggio, oriundi e non, perchè essi hanno da sempre dato un conributo a tener viva la Valle. Quest’ultimi, forse più di altri, possono dare utili suggerimenti, perchè lo faranno con passione e con amore, nell’interesse della Valle Taleggio.
Mai come in questi ultimi anni ho visto, nel mese di agosto, a Sottochiesa, a Pizzino, a Olda, ecc. cartelli affittasi e vendesi. Girando per le nostre montagne, ovunque ho vito un patrimonio storico/culturale/immobiliare, fatto di stalle, baite, mulattiere, sentieri, fontane, lavac, boschi, torrenti, ecc. distrutti, decadenti, abbandonati, incolti e pericolosi. Tutto il lavoro ed i sacrifici dei nostri vecchi nella totale incuria ed abbandono.
Che desolazione e che rabbia!
E le amministrazioni locali cosa pensano di fare? Lanciano idee tirate a sorte. I soldi della comunità li spendono nella baita & breakfast, affinchè “i turisti” possano farsi” i bagni di fieno e cereali, o vedersi un film sulla vita dei bergamini (ormai scomparsi) oppure, udite! udite!, o “facciano degustazioni sensoriali”. Credo che girando liberamente per prati, boschi e torrenti si faccia la migliore “degustazione sensoriale”. A proprio piacimento, a costo zero per tutti e tanta buona salute. Ma come è possibile se le mulattiere ed i sentieri sono impraticabili se non distrutti? Però i cosiddetti “punti di osservazione” sono stati ovunque nella vallata installati. Ha anche ragione il sig. Giancarlo Cristiani a proposito di fumo negli occhi. Demagogia avulsa dalla realtà. Intanto i tetti in piode continuano a crollare, perchè nessuno può permettersi il lusso di ricostruirli (forse lor signori pensano che Taleggio sia come Cortina o La Thuille? Che i suoi abitanti o frequentatori siano come i Marzotto o i Berlusconi?), perchè nessuno è in grado di ricostruirli e manutenerli. Perchè non merita la loro ricostruzione: per chi farlo e per che cosa?. Intanto il patrimonio immobiliare non si valorizza anzi, si deprezza grazie anche ad alcuni vincoli imposti dall’Amministrazione comunale. Intanto i proprietari di case continuano a vedersi sfitti i propri immobili per mancanza di villeggianti o per le richieste esose. Intanto i boschi prendono il sopravvento ai prati, i torrenti si riempiono di fogliame e di legname diventando così pericolosi, i muri a secco delle mulattiere (alcune erano bellissime) e dei sentieri non esistono più, ecc.
Eppure ci sono anche tante buone idee realizzabili.
Suggerisco un gruppetto di lavoro, composto da poche persone volontarie, che abbia come unico obbiettivo la rinascita della Valle Taleggio nell’interesse generale: della Valle, dei residenti, degli oriundi e dei turisti. Il gruppo dovrà elaborare un progetto con idee è proposte condivisibili, coinvolgenti, fattibili e sostenibili da tutti. Il progetto elaborato sarà un’utile strumento per tutti coloro che, enti, associazioni, imprese e privati, possono e devono adoperarsi per la rinascita sostenibile e compatibile della Valle Taleggio. A. Vitali