Tagli ai fondi del Soccorso Alpino e C.A.I.
Senza categoria Articolo letto da 2.104 utenti - Pubblicato il 14 Gennaio 2012Meno soldi anche per il Cai di bergamo. Ridotta la sicurezza in montagna. La sicurezza in montagna è a rischio. I tagli del governo Monti si sono abbattuti anche sul Corpo Nazionale del soccorso alpino e Speleologico. Si prevede una diminuzione di più del 70 per cento: questo significa, alla lunga, mettere in forse l'opera dei 7200 volontari italiani. Per il momento in emergenza riusciamo a tamponare la situazione, ma faremo un consiglio nazionale straordinario sul tema e vedremo di uscire dall'incontro con tracciate le strade per migliorare la situazione», ha spiegato Valerio zani, vicepresidente del Cnsas.
A farne le spese, soprattutto in provincia di bergamo, sarà il Club Alpino Italiano, che mette in allarme il mondo della montagna: «Così la sicurezza non sarà più garantita». L'associazione critica pesantemente la manovra del governo Monti, puntando il dito contro un pesante taglio, pari a circa il 45 per cento del finanziamento in favore dell'attività svolta dal Club che, come spiega una nota, è un ente pubblico non economico che svolge attività di servizio generale, in particolare su temi della prevenzione e sicurezza in montagna. Il CAI ha 150 anni e 319.426 soci; senza soldi bisognerà porre fine a formazione, attività con le scuole, sentieristica e gestione dei rifugi. Ma anche tagliare le attività di soccorso sanitario in montagna del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Cai (Cnsas), che avrà un budget decurtato, appunto, di più del 70 per cento.
«Una mossa sbagliata», secondo il Club, «perché senza i volontari il soccorso sanitario agli abitanti, ai turisti e agli appassionati della montagna avrà costi molto elevati che graveranno interamente sulla finanza pubblica. Ogni anno il Cnsas opera 6mila interventi e meno del 5 per cento sono a favore di soci Cai». «L'attività del Club Alpino Italiano», ha spiegato il presidente generale del Cai, Umberto Martini, «è un'attività di pubblica utilità su cui gravano questi nuovi tagli: senza la manutenzione dei sentieri, senza la rete dei rifugi e senza soccorso la montagna italiana non sarà più sicura per nessuno, creando così anche un grave danno all'economia dei territori di montagna e del nostro paese tutto».
Il Giornale di Bergamo
2 Risposta a “Tagli ai fondi del Soccorso Alpino e C.A.I.”
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Inserito il 14 Gennaio 2012 alle ore 23:25 GMT+0100
Io proporrei di fare come in Svizzera, creare una fondazione di utilità pubblica come la Rega, che si sostiene tramite solidarietà e donazioni. Si puo diventare sostenitori tramite tesseramento con validità annua, con una modica cifra ci si assicura, in caso d’intervento la copertura delle spese è garantita senza gravare sulle casse dello Stato. http://www.rega.ch/it/home.aspx
Inserito il 19 Gennaio 2012 alle ore 19:32 GMT+0100
Caro at, attenzione! Come hai ben detto la REGA e’ una fondazione di pubblica utilità ma divenendone sostenitori (con una modica cifra di 30 CHF per la persona singola, interamente deducibili dalla dichiarazione fiscale) non ci si assicura automaticamente il soccorso gratuito in caso di incidenti! In riconoscenza del sostegno offerto dai sostenitori e dalle sostenitrici, la Rega può concedere loro l’esonero parziale o totale, a propria discrezione e nell’ambito delle proprie capacità, dalla copertura dei costi causati dalle prestazioni di soccorso da lei date e/o organizzate, se questi non sono assunti o se sono assunti solo in parte da casse malati, assicurazioni e/o altri terzi garanti. C’e’ una bella differenza!