Sulle tracce dell’orso brembano JJ5 a Cusio e a Ornica

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orso8CUSIO. Martedì 7 aprile 2009, i sottoscritti Gino, Gogis e Andrea decidono di fare una escursione, la prima idea è quella buona e ci trova tutti d’accordo: andiamo in uno dei posti più belli della valle, Taécc de Cùs, a vedere un pò cosa ha combinato il “nostro” orso JJ5, ormai cittadino brembano ad honorem. Certo.. la stazza non è di sicuro quella di un umano e i suoi modi sono un pò bruschi, però in fondo non ha mai fatto male a nessun uomo e preda solo per cibarsi, nella notte più buia, stando ben lontano da qualunque cosa assomigli ad un essere umano.

JJ5 si è svegliato presto dal letargo e per sgranchirsi le gambe ha già attraversato mezza Val Brembana… l’ultimo avvistamento tre settimane fa in Val Parina, poi più nulla fino ai “casini” che ha combinato a Taécc de Cùs.. ma come ha fatto ad arrivare a Cusio? Mistero.

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Il gufo reale in Val Brembana: una storia amara

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gufo realeHo avuto modo di seguire da vicino questa vicenda perché amo molto la fauna, perché ritengo che, come deve essere l’animo di un vero cacciatore moderno, ho a cuore la protezione della fauna selvatica, specialmente di quelle specie rare, meno conosciute e in qualche modo meno considerate. All’inizio di agosto mi è stato segnalato il ritrovamento di un esemplare di Gufo reale lungo la statale Valle Brembana, all’altezza dei Piani di Scalvino. Informatomi direttamente alla fonte, mi è stata documentato il cattivo stato di salute dell’esemplare, che oltre ad un peso ben al disotto della media presentava una vistosa macchia bianca ad un occhio. Considerato che la specie caccia grazie alla vista binoculare, che gli permette di individuare la preda sincronizzando l’udito alla vista, le gravi condizioni di deperimento furono al primo momento ricondotte a tale problema, che gli aveva impedito di alimentarsi da diversi giorni. CONTINUA ARTICOLO »

Avventura in Ortighera

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Monte OrtigheraCi sono due modi per andare in montagna: il più indicato è seguire i sentieri segnalati (possibilmente dal CAI), il secondo è riscoprire vecchie tracce e ridare vita, almeno per un giorno, a quei passaggi tra le montagne che tanto bene conoscevano i nostri nonni, e che ormai stanno per cadere nell’oblio del tempo. La seconda opzione non si può improvvisare, ogni itinerario deve essere attentamente studiato.

Avevamo un sogno: salire sul Monte Ortighera dal versante Ovest, per intenderci dalla bastionata sopra l’Agriturismo Ferdy a Scalvino di Lenna; un dislivello di 1100 metri circa, seguendo un lungo canalone boscoso. Avevamo anche la guida: il sindaco Mario Lazzaroni, che ci avrebbe dato poi appoggio logistico (e ristoro) nella baita dell’Alpe Moss, appena sotto la cima della montagna. Quindi, perché non tentare? CONTINUA ARTICOLO »

Escursione agli Orridi di Val Parina

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Val Parina L’Orrido della Val Parina. Strapiombi alti più di duecento metri che terminano in alto in boschi popolati da camosci, e in basso in un ruscello che si incunea con difficoltà tra le rocce in quel lungo percorso che lo porta dalla sorgente di Zorzone alla foce nel Brembo all’altezza della Gogia. Partiamo da qui, dalla Goggia: pinnacolo simbolo della divisione-unione tra l’Alta Valle Brembana e il resto del territorio brembano, ma anche Colonna d’Ercole a guardia di una valle laterale selvaggia ma al contempo ricca di storia, percorsa nei secoli passati e fino a cinquant’anni fa da orde di minatori brulicanti come formiche negli oscuri anfratti di una terra che nei punti più nascosti non conosce sole, ma solamente il passaggio dei cervi e delle vipere.

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