Presentati i nuovi monitor per il Pronto soccorso

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San Giovanni Bianco – Continua il potenziamento del Pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni Bianco. Ieri mattina sono state presentate due nuove apparecchiature, dono della Banca di credito cooperativo di Sorisole e Lepreno, che entreranno a far parte dei presidi utilizzati quotidianamente nel Pronto soccorso dell’ospedale brembano. Si tratta di due monitor multiparametrici, di cui uno dotato di stampante, i quali contribuiranno a migliorare le prestazioni del reparto, di cui è responsabile la dottoressa Palmira Giudici, che ha presentato le strumentazioni: «Queste prestigiose apparecchiature di nuova generazione – ha detto – contribuiranno a ridurre i tempi necessari a definire il quadro diagnostico-terapeutico dei pazienti perché consentono di rilevare automaticamente la pressione arteriosa, l’ossigenazione dei tessuti e la frequenza cardiaca, che vengono visualizzati su display, e inoltre il tracciato dell’elettrocardiogramma con stampa dei parametri. Si tratta di migliorie che saranno di grande utilità in vista dell’apertura dell’area “triage” che verrà fatta a breve nel reparto, adeguandoci così agli altri pronto soccorso».

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Miti di Zogno, due anni di Cassa in deroga

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Raggiunto l’accordo al ministero del Lavoro per 66 lavoratori, dopo che l’azienda ha delocalizzato la produzione in Ungheria. È arrivato ieri da Roma il via libera per un ulteriore anno di Cassa in deroga alla Miti di Zogno, dopo il primo periodo che scadrà tra dieci giorni. I sindacati hanno infatti siglato l’accordo al ministero del Lavoro che prevede sicuramente il primo anno di ammortizzatore per i 66 lavoratori di Zogno (in gran parte donne), ma che implicitamente ne sottintende anche un secondo, visto che sarebbe già stato individuato il personale che lascerà l’azienda entro il 2010, permettendo così altri 12 mesi di «ossigeno», con scadenza il 18 gennaio 2012.

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Miti, c’è l’accordo ammortizzatori e incentivi all’esodo

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miti_loghino_thumbnailA Zogno l’assemblea dei lavoratori approva l’intesa in vista del trasferimento delle attività in Ungheria. Accordo fatto alla Miti Spa di Zogno, l’azienda tessile specializzata in tessuti indemagliabili ed elasticizzati, che ha annunciato la cessazione delle attività a partire dalla fine del prossimo mese di luglio in seguito alla decisione della società (la cui proprietà fa capo alla famiglia Polli) di delocalizzare l’attività di tessitura in Ungheria.

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La Miti si sposta ma nessuno pensa al nostro futuro

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Tanta amarezza tra i lavoratori dell’azienda di Zogno. C’è lavoro, ma si delocalizza per maggiori profitti.
I dipendenti: «In valle è emergenza occupazionale. Non ci sono alternative». Oggi assemblea. L’11 vertice con l’azienda. La voce è corale e i pareri sono condivisi da tutti i 72 dipendenti della Miti di Zogno. La voglia di ribellarsi e la rabbia soprattutto di chi alla Miti ci lavora da molti anni è tanta. Ma la notizia data dai sindacati due giorni fa, circa la chiusura dell’azienda specializzata nella produzione di tessuti indemagliabili, ha creato un clima di sconforto. «Il lavoro non è moltissimo ma c’è.

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