Nuove terme di San Pellegrino, un tuffo per l’Expo

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San Pellegrino Terme – Obiettivo aprire le nuove terme entro giugno o «la fine del 2014». I tempi per il sogno di rilancio di San Pellegrino si sono allungati – causa la crisi economica globale, sostengono gli attori – ma la meta resta immutata e i piani riconfermati: si punta soprattutto a essere operativi per l’Expo 2015 e, nel frattempo l’auspicio è che le sollecitazioni per la riapertura della casa da gioco nella cittadina termale possano trovare risposta positiva. La firma in municipio Ieri, nel municipio di San Pellegrino, l’assessore regionale al Turismo Giovanni Bozzetti, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, il sindaco Vittorio Milesi e l’imprenditore Antonio Percassi, hanno ribadito la volontà di proseguire, riformulando tempi e contenuti dell’accordo che firmarono nel 2007 a Milano per il rilancio della cittadina. È seguito un sopralluogo ai cantieri più significativi, dal casinò al centro termale.

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Giugno 2014: San Pellegrino cambia volto

-Speciale Rilancio S.Pellegrino 7 Commenti »

San Pellegrino – Apriranno le terme. Fra sei mesi pronti teatro e restyling del Casinò. Per l’area benessere il cronoprogramma è nero su bianco. «Sparita» la facciata dell’antico albergo. Il sindaco Milesi: «Si rinnova la parte storica del paese. Per gli spettacoli struttura da 4,6 milioni». Il tanto atteso centro termale di San Pellegrino spalancherà le porte nel giugno del 2014. E alla vigilia dell’Expo del 2015 la Val Brembana scoprirà se la promessa di un rilancio turistico ed economico potrà effettivamente trasformarsi in concreta realtà. Il cronoprogramma è stato appena confermato. Intanto anche il lavoro su altri interventi avviati dal Comune per ridare nuova linfa alle bellezze del paese si fa serrato: a maggio di quest’anno sarà riaperto il Casinò, oggi oggetto di manutenzioni, ed entro luglio sarà inaugurato il nuovo teatro che lo affianca.

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Mancano i soldi Il Grand Hotel torna in vendita

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grand-hotel1San Pellegrino Terme – Mancano i soldi per continuare nel recupero. Il Grand Hotel di San Pellegrino, chiuso da oltre 30 anni e oggi di proprietà di una società al 95% del Comune e al 5% della Provincia, a questo punto, tornerà in vendita. Entro febbraio dovrebbe essere pubblicato l’avviso o il bando per la manifestazione di interesse (il Comune intende ricavarci circa 5 milioni di euro). Catene alberghiere o grandi gruppi industriali i possibili acquirenti. Il suo recupero rientra nell’operazione di rilancio della cittadina termale avviata nel 2007 da Regione, Provincia, Comune e Gruppo Percassi, ma i costi altissimi finora hanno impedito il rilancio. Con tre milioni di euro sono state ripulite le facciata principale e le due laterali. A questo punto gli enti pubblici, come da accordi – dice il sindaco Vittorio Milesi – avrebbero dovuto trovare gli altri 18 milioni necessari per proseguire nel consolidamento. Soldi che non ci sono. L’ultimo intervento sarebbe stato del Gruppo Percassi, con altri 22 milioni. Ma prima toccava a noi. La riapertura della casa da gioco ci potrebbe consentire di trovare i soldi per il recupero. Diversamente conviene venderlo. Le possibilità di riapertura dello storico edificio liberty, quindi, si allontanano.

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San Pellegrino, il Tar boccia l’autorizzazione all’albergo di Percassi

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grand_hotelSan Pellegrino Terme – Niente autorizzazione paesistica all’albergo del Gruppo Percassi. Per ora. Il tribunale amministrativo di Brescia si è pronunciato così sul ricorso presentato dai comitati per la tutela dei monumenti di San Pellegrino Terme, l’Associazione Amici di San Pellegrino, Legambiente e Italia Nostra. Obbiettivo delle associazioni ambientaliste era stoppare l’edificazione di un nuovo albergo all’interno del parco del Grand Hotel. Il ricorso era stato promosso nel marzo 2010 per “denunciare la palese illegittimità del provvedimento comunale in diversi aspetti ben individuati dai nostri legali e per bloccare lo scempio ambientale previsto con la edificazione di un albergo a forma di cubo ricoperto di legno con una volumetria di 18.000 metri cubi e una altezza di 21 metri, giustificata come “Dependance” necessaria al recupero del Grand Hotel, di per sé ritenuto antieconomico dagli studi fatti dal Gruppo Percassi”.

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