Dal parüch al vino e ora la Valle Brembana inizia a coltivare il mais

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Alta Val Brembana – L’appello era stato lanciato lo scorso autunno: «Cerchiamo il mais che per decenni, se non per secoli, anche in alta Valle Brembana, era stato coltivato. Recuperiamolo e proviamo a tornare a coltivarlo». Si cercava qualcuno che avesse ancora pannocchie rinsecchite in qualche cantina o in qualche solaio, magari appese per bellezza o ricordo. Purtroppo nessuno si è fatto vivo, almeno fino ad ora. Prima di partire, comunque, con il progetto di coltivazione voluto dal Comune di Cusio, dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Cra) e Slow food Valli Orobiche, si vuole fare un ultimo tentativo alla ricerca di una varietà locale di mais.

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Il ministro Martina fa tappa in valle Brembana

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Ministro-Agricoltura-Val-Brembana14San Giovanni Bianco – La burocrazia che grava più del lavoro nella gestione delle aziende. Il costo del lavoro che rende insopportabili eventuali assunzioni di personale. Le quote latte. L’Imu sui terreni agricoli. Sono le quattro tematiche sulle quali è intervenuto ieri il ministro delle Politiche agricoleMaurizio Martina a conclusione dell’incontro con i rappresentanti dei consigli di zona della Valle Brembana e della Valle Imagna della Coldirettiprovinciale. Il confronto si è tenuto presso l’agriturismo casa Eden di San Giovanni Bianco, presente anche il presidente provinciale della Coldiretti Alberto Brivio, la vicepresidente Lucia Morali e il segretario Demetrio Cerea.

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Dalla Val Brembana parte la rivincita della Bruna alpina

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Valle Brembana – La vacca Bruna alpina tornerà regina delle nostre montagne? Per ora è soprattutto un auspicio ma si sono messe le basi: con i primi capi che stanno per essere riconosciuti ufficialmente dall’Associazione provinciale allevatori in un registro anagrafico. Premessa: fino ancora a vent’anni fa circa, nella nostra provincia, in montagna e in pianura, gli allevamenti bovini erano di Bruna alpina, ovvero la razza originaria, nata in Svizzera, con il latte della quale per decenni e oltre, si sono prodotti i formaggi orobici diventati poi famosi nel mondo, dal Taleggio al Formai de mut, dal Bitto al Branzi. Ma già dal 1940, in Italia, e quindi anche da noi, venne introdotta la Brown Swiss, un incrocio americano della Bruna alpina, con un’attitudine più lattifera rispetto all’originale. In sostanza produceva più latte e, perciò, in nome del commercio e del profitto, la Bruna alpina originale, più rustica e adattabile all’alpeggio, ma meno lattifera, venne «insanguata» con la razza oltreoceano.

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Economia e natura, Valtorta celebra la fiera zootecnica

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Valtorta – Tutto pronto a Valtorta per l’edizione numero 67 della sua mostra concorso delle bovine di razza bruna in programma domani. A sostenere l’impegno organizzativo l’amministrazione comunale con l’assistenza tecnica dell’Associazione provinciale allevatori. Tanti i punti forti dell’evento: a cominciare dalla sua longevità, per passare alla qualità della produzionedella casera sociale che vanta una Dop (Formai de mut) e due prodotti presidio Slowfood(Agrì e Stracchino all’antica), oltre a un alpeggio che, unico sulla montagna orobica, identifica il formaggio prodotto: il Camisolo. Ma c’è anche un’altra peculiarità ricordata dal sindaco Piero Busi: «La zootecnia è irrinunciabile per il nostro comune per due buoni motivi:uno economico, con il recente inserimento di giovani operatori, e l’altro di carattere ambientale.

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