A Roncobello festa in famiglia Marito e moglie davanti a tutti

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Roncobello – C’è Irene, una «briciolina » di quattordici mesi che aspetta impaziente appena oltre la linea bianca del traguardo della 31ª edizione della Roncobello- Laghi Gemelli-Roncobello, una skyrace massacrante – per la cappa di caldo che incombe sulla Valsecca – di 22 km in tutto, con la ripidissima salita al Passo di Mezzeno per 1.400 metri di dislivello. Scruta l’inizio dei cento metri finali della gara ed ecco che ad un tratto comincia ad applaudire, perché là in fondo è comparso il suo papà. La scena si ripete più tardi quando ad arrivare è la sua mamma. Sono, per la cronaca, Paolo Gotti e Lisa Buzzoni ambedue dell’Altitude Race, primi nelle rispettive classifiche. Bellissima scena a coronamento di una manifestazione perfetta nell’organizzazione che ha capofila la Pro loco che raggruppa altre associazioni locali.

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Sfida tra cuochi a San Pellegrino, alloro a Trezzo

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San Pellegrino Terme – È Luca Mariani, 17 anni, di Trezzo, il vincitore della settima edizione del concorso gastronomico svoltosi all’Alberghiero di San Pellegrino e patrocinato dal Comprensorio venatorio alpino della Valle Brembana. La competizione ha coinvolto i cuochi provetti della scuola che si sono prodigati nella realizzazione di piatti a base di camoscio, tema di quest’anno. Nel corso del pomeriggio la sfida ai fornelli e le valutazioni della giuria e in serata l’incontro conviviale al quale hanno partecipato, numerosi cacciatori. Alla fine la giuria, composta dagli chef Emanuela Rossi del ristorante Corona di Branzi, Emilio Ronzoni del ristorante «Piazza Brembana», dal maître Amira (Associazione maître italiani ristoranti e alberghi) Maurizio Risi, dal grandmaître Francesco Tassi, da Tina Arrigoni del caseificio «CasArrigoni » di Peghera di Taleggio e da un rappresentante dal comprensorio alpino Flavio Galizzi, hanno decretato i vincitori: al primo posto Luca Mariani con il piatto «Lingotto di camoscio con salsa amarene, polenta allo Strachitunt dop, gelato alla zucca e crocchetta di lenticchie»; al secondo il duo Nicholas Sala di Sotto il Monte e Pietro D’Adda di Treviglio, al terzo un altro duo, composto da Elisa Cattaneo di Valbrembo e Sara Nova di Mapello (di 16 anni).

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Nasce il gelato allo Strachitunt, sarà “promoter” del formaggio

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gelato-strachituntValle Brembana – «Un abbinamento originale se non azzardato, ma il gusto è ottimo ». Così lo descrivono gli stessi creatori, Luca Sivelli, 18 anni di Gessate (Milano), e Alberto Suardi, 19, di Treviolo, studenti al quinto anno (indirizzo ristorativo) dell’istituto Alberghiero di San Pellegrino. Con il professore di cucina Carlo Calvetti hanno messo a punto un gelato allo Strachitunt Dop, ricetta che ha conquistato il quarto posto assoluto su 31 partecipanti (e primo tra le scuole) al concorso del gelato artigianale bergamasco indetto da Artglace (la Confederazione internazionale dei gelatieri) in occasione della Giornata europea del gelato artigianale. Tanto è piaciuto – non solo alla giuria del concorso – che il gelato si appresta a uscire dal cucina scolastica dell’Alberghiero per diventare «promoter» del formaggio che recentemente ha acquisito la Denominazione di origine protetta.

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La cultura della baita

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Le baite, disseminate in tutta la nostra Alta Valle, rappresentano bene la vita secolare dei nostri antenati scandita sulle montagne secondo il tempo e le stagioni. Per questo le baite ci parlano, e la natura in cui le baite sono immerse ci attira anche oggi dove una vita tecnologizzata e frenetica ci lascia spesso storditi e vuoti. La natura ci parla, parla al mandriano e al contadino, come al filosofo, al letterato e all’uomo religioso. I nostri antenati che hanno vissuto vite intere in montagna hanno lasciato a noi della Valle i loro geni, le loro emozioni, anche inconsce, di fronte ai cambiamenti meravigliosi delle stagioni, di fronte a un bosco innevato, a un prato fiorito, alla luna che esce da un’abetaia, o a un camoscio che si rifugia nel bosco. La natura ci parla, e i fortunati che hanno i geni degli avi montanari meglio degli altri capiscono il suo linguaggio, perché non tutti lo comprendono.

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