Conti in rosso a Sedrina, il Comune vende i due asili

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Sedrina – Vendonsi asilo nido e scuola d’infanzia. L’asta, con base a 872 mila euro e scadenza il 16 aprile, è quella annunciata dal Comune di Sedrina, da qualche anno alle prese con difficoltà economiche. Gli edifici, fino a due anni fa, erano di proprietà della fondazione San Giacomo (a esclusione del «Giardino d’inverno») e furono acquistati proprio dal Comune per oltre un milione di euro. Ora la Giunta comunale ha deciso di rivendere gli stessi immobili di via Roma, adiacenti alla scuola media, con l’aggiunta del cosiddetto spazio gioco denominato «Giardino d’inverno». Il Comune intende cedere anche «la titolarità dei servizi all’infanzia a un soggetto privato, eventualmente in convenzione con l’amministrazione comunale », si spiega nel bando. Gli immobili, infatti, restano vincolati all’attuale uso.

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Asini boom, puliscono e il loro latte va a ruba

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asiniCamerata Cornello – Gelato, ma anche biscotti, cioccolatini e cosmetici. Col latte d’asina si fare pure questo. Ma soprattutto viene dato a bambini intolleranti al latte vaccino. E con gli asini si recupera il territorio, quello più abbandonato. Aiutando anche i piccoli comuni di montagna, in difficoltà a tenere i pascoli ormai invasi da sterpaglie o dal bosco che avanza. Questo fa il Consorzio orobico bianco latte d’asina (Cobla) nato da circa un anno per iniziativa di Francantonio Belotti di Camerata Cornello e Mario Pucci di Albino. A loro, poi, si sono aggiunti l’azienda agrituristica Paganì di Oltre il Colle, Mario Fucili di Cene e Luigi Cattani di Strozza . Belotti, da circa due mesi, ha aperto il suo laboratorio di mungitura in una stalla a Olmo al Brembo («grazie alla disponibilità della proprietaria di Milano») e, in questi anni, è diventato il punto di riferimento dei consorziati per l’utilizzo degli asini nella pulizia dei pascoli. E ora, di fronte all’aumento di richiesta, lancia l’appello a singoli o aziende che, nella loro attività, tengono generalmente alcuni ciuchi: il laboratorio di mungitura è a disposizione della valle, portate pure qui i vostri animali.

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Giovani in alpeggio, è boom di richieste

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Fiera-ValserinaSarà la crescente disoccupazione, sarà anche il desiderio di ritornare a una vita a contatto con la natura e di cambiare stile di vita. Sta di fatto che sempre più ragazzi e giovani chiedono di poter lavorare in estate in alpeggio. La stagione è ancora lontana – in genere va da giugno a settembre – ma le richieste di poter fare un’esperienza lavorativa sulle nostre montagne, accanto agli allevatori, arrivano già ora. A testimoniarlo è Michele Corti, docente di zootecnia montana e storico degli alpeggi, che da alcuni anni ha aperto sul web, in collaborazione con due associazioni (Amamont e Pascolovagante), una sorta di «bacheca virtuale» dove si raccolgono le richieste di ragazzi e giovani che vorrebbero lavorare in montagna (www.ruralpini. it).

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Capra orobica, re e regina di San Giovanni e Valgoglio

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fiera-capre-branzi13Branzi – Il re troneggia a San Giovanni Bianco, la regina a Valgoglio. Tutt’e due sono stati insigniti del titolo all’ultradecennale mostra interprovinciale delle capre di razza Orobica o di Valgerola, l’ultima della stagione, svoltasi ieri a Branzi. A organizzare l’evento è l’Associazione caprai della Valfondra, di cui è presidente Vilma Midali, allevatrice in località Cornel di Feles a Branzi, che due anni fa ha lasciato la guida dell’azienda al figlio Stefano Tomaselli, venticinquenne. Uno dei giovani che in tempi recenti hanno deciso di farsi imprenditori nel settore caprino e ora è titolare del più folto allevamento, con oltre 250 capi stallati, in prevalenza delle razze orobica e saanen. E l’occasione è utile per chiedergli se un giovane può vivere dignitosamente con questo mestiere. «Sì, ci può vivere – dice -, ma si sappia in partenza che c’è da lavorare sodo sette giorni su sette, che ci si deve aggiornare professionalmente con continuità e ci si deve saper muovere sul mercato per la vendita della produzione casearia e del capretto.

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