Valtorta – La bibliografia della si arricchisce di un nuovo capitolo della storia della Valle del e delle sue genti. È stata pubblicata – a cura 'Ecomuseo di con la Corponove editrice di Bergamo – la nuova edizione della Storia di Valtorta. Focalizzata ovviamente sul capoluogo della Valle Stabina, la più occidentale delle convalli dell'Alto Brembo. Allo stesso tempo terra di confine, di passaggi e scambi commerciali, tanto che Valtorta assunse nei secoli rilevanza vallare e non a caso proprio lì si trovava una «pretura», o un punto di controllo dei confini verso i Grigioni e di giurisdizione e di conseguenza un riferimento importante per la vita altobrembana.

Il volume è la ristampa di una storia edita anni fa che ora si è ampliata nei dettagli e nell'iconografia. «La prima edizione della storia del nostro paese – ha osservato il sindaco presentando l'autore Tarcisio Bottani che era stato coautore della pubblicazione con il compianto Felice Riceputi – risale al 1996. Fu quello un lavoro di alto interesse storico, stimolante per i ricercatori e i cultori della storia della piccola patria. Emergevano situazioni e vicissitudini che non era stato possibile analizzare a fondo. Nella nuova edizione l'autore ha colmato questi vuoti ed ha proseguito la narrazione, arrivando ai nostri giorni, tenendo sempre in bella evidenza i valori umani che sono il succo della vita millenaria della nostra gente».

Della presentazione del nuovo lavoro al folto pubblico, riunito nella sala conferenze del museo di Valtorta, si è fatto carico l'autore. «La nuova edizione completa il lavoro di sedici anni fa. I volumi erano stati esauriti e si è deciso di procedere a una ristampa e ovviamente è emersa l'opportunità di una revisione». Si leggerà dunque ancora di fatti storici noti, delle tradizioni valtortesi, dell'economia locale e si potranno ammirare le immagini sbiadite dal tempo, ma sempre interessanti. Ma ora c'è di più, ci sono gli ultimi decenni con tutti i mutamenti che ci sono stati, e ci sono le nuove immagini, particolarmente significative quelle riferite al patrimonio artistico religioso di cui Valtorta è ricca.

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo