– La riorganizzazione del servizio ambulanze in Valle Brembana continua a non convincere. L'altro ieri, in un'accesa assemblea a Zogno, i sindaci della valle hanno approvato una mozione che invita l'Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) a rispettare quanto previsto dalla Giunta regionale lo scorso luglio: ovvero l'attivazione di un'auto medicalizzata per 24 ore all'ospedale di , di un'ambulanza di base (solo con volontari, senza infermiere e medico) per 24 ore a Piazza Brembana e di un'ambulanza ancora di base, diurna, a San Pellegrino. Ma nella cittadina termale è probabile che l'ambulanza non sarà attivata o, al massimo, arriverà non prima del 2013.

Oggi 3 ambulanze, domani due
Oggi, in Valle Brembana, sono attive un'ambulanza notturna a Zogno (che il sabato e la domenica fa servizio, anche la mattina, a San Pellegrino), e un'ambulanza medicalizzata all'ospedale di San Giovanni Bianco. Si aggiunge poi il mezzo dell'associazione «Volontari ambulanze Brembilla» (Vab), in servizio 24 ore, ma senza obbligo di partenza entro 120 secondi dalla chiamata del 118, come, invece, accade per i volontari della Croce Rossa. Ambulanza della Vab che, naturalmente, resterà anche dopo la riorganizzazione.

In pratica, in Valle Brembana, le ambulanze, dalle tre attuali, diventerebbero due più un'auto medicalizzata (che, probabilmente, coprirà anche la , venendo meno quella di Ponte San Pietro). In attesa di San Pellegrino. Ma, spiega Ezio Remuzzi, presidente dell'assemblea dei sindaci, «ci è stato detto che se il servizio migliorerà la postazione di San Pellegrino non verrà più attivata». «Quello che ci preoccupa è la dislocazione non ottimale dei mezzi», continua Remuzzi. L'ambulanza a Piazza Brembana sarebbe troppo distante dai paesi dell'alta Valle o della Valle Taleggio. «E i volontari della Vab di Brembilla, a cui va tanto di cappello per il servizio straordinario che svolgono – continua Remuzzi – comunque non hanno l'obbligo di partenza dalla chiamata entro 120 secondi, come, invece, ha la Croce Rossa (i volontari Vab, possono essere anche sul posto di lavoro quando sono chiamati, ndr)».

Zogno e Moio si astengono
Nella mozione, approvata con l'astensione dei Comuni di Zogno e Moio de' , si ricordano inoltre le motivazioni portate da Oliviero (responsabile del 118 di Bergamo) alla mancata attivazione dell'ambulanza di San Pellegrino: «I soldi non ci sono ancora tutti e occorre guardare alle priorità». «Motivazioni – dicono i sindaci – che sono irrispettose e offensive della stessa dignità delle gente brembana su un tema non negoziabile e di estrema delicatezza come quello della salute». «Ancora una volta – proseguono – risulta evidente e inaccettabile il tentativo di penalizzare un'area montana notoriamente accidentata e problematica dal punto di vista dei collegamenti viari e che, con i suoi 634 chilometri quadrati di superficie, rappresenta quasi un quarto dell'intera provincia di Bergamo».

«Zogno, 5 uscite a settimana»
Sempre durante l'assemblea – presenti, tra gli altri, Oliviero Valoti del 118 di Bergamo e il direttore di Areu Alberto Zoli – è stata guerra sulle cifre. Secondo Valoti la postazione di Zogno non va oltre le due uscite settimanali di media. «È quindi inutile e per questo viene tolta», ha più volte ribadito il responsabile del 118. «Dati alla mano la postazione di Zogno fa circa 250 uscite all'anno, quindi quasi cinque a settimana – ha replicato il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi –. E per oltre il 20% in codice rosso e giallo».

Valoti: il servizio migliorerà
Ma Valoti, in più occasioni, ha sostenuto la bontà della riorganizzazione in Valle Brembana (prevista dal 1° febbraio ma probabilmente rinviata): «È l'area che trarrà maggiori benefici e avrà più mezzi di soccorso. E per la bassa valle ci sarà anche l'ambulanza di Villa d'Almè».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo