Mondiale-MungituraLenna – Il re della mungitura a mano di vacche da Malonno, in provincia di Brescia: 31 anni, allevatore, si chiama Gianmario Ghirardi. In una straordinaria cornice di pubblico, colori e televisioni nazionali e straniere, si è aggiudicato il primo Campionato del mondo, disputatosi ieri mattina all'agriturismo di Lenna, in alta Val . In due minuti, Ghirardi, ha munto dalla sua vacca, una pezzata rossa di sette anni, di nome Mirka, 8,779 litri di latte. Una performance di tutto rispetto se consideriamo anche che l'attuale Guinness World Record omologato (di un mungitore piemontese) è di 4,5 litri e mezzo, prestazione peraltro superata da ben 19 concorrenti. «Ho una quarantina di vacche – dice il neo campione del mondo – e per questa gara mi sono allenato due mesi. Tanto di questa vittoria la devo a Mirka, la mia vacca».

Ma, al di là del vincitore e dei migliori «maneggiatori» di mammelle vaccine, quella di ieri è stata soprattutto una festa della e per la montagna, un'occasione per ribadire con orgoglio i valori della tradizione, come quello della mungitura a mano e di chi ancora usa questa pratica per la salvaguardia del territorio. Così hanno voluto sottolineare gli organizzatori, in primis l'Associazione fiera San Matteo di Branzi, ma anche i vincitori saliti alla fine sul podio. La giornata di campionato è iniziata presto, con l'arrivo delle prime bovine già alle 6, quando all'agriturismo Ferdy c'è ancora buio e il silenzio è rotto dai campanacci delle vacche. Poco alla volta arrivano tutti i concorrenti che, tra defezioni 'ultimo minuto e iscrizioni lampo, giungono a quota 43: prima l'Italia, naturalmente, e poi gli stranieri, l'India con tre mungitori, e svizzeri e un romeno. All'ultimo ha rinunciato il mungitore di nazionalità ucraina che si era iscritto. L'arena di gara si riempie, di mungitori e poi di telecamere e fotografi, dalla Svizzera e dei principali canali nazionali. Poi arriva il pubblico.

È un gioco ma l'adrenalina cresce tra i mungitori che prendono sul serio la competizione. Manca poco meno di un'ora e, come da regolamento, le vacche, sia quelle messe a disposizione dall'organizzazione per i mungitori più lontani, sia le altre, vengono «isolate » per evitare somministrazioni di sostanze dopanti. Nessuno, di fatto, pensa che qualche mungitore possa dopare la propria vacca ma, per non lasciare adito a dubbi, i concorrenti vengono allontanati. Rigorosi i controlli anche sui mungitori: ogni concorrente viene seguito passo passo da un giudice di «mammella», per evitare false partenze o qualche «strizzata » di troppo dopo lo stop. E ogni singola prova di due minuti viene filmata. Si parte: sei batterie, con i concorrenti che entrano nel box. Due minuti esatti di «messa a latte » (preparazione delle mammelle) e poi, sotto la supervisione dellaFederazione cronometristi, i 120 secondi di gara, tra gli occhi delle telecamere e l'incitamento del pubblico.

Arriva il momento della misurazione con bilancia certificata: sul palco il presidente di giuria Giuseppe Pezzoni (per il Coni) e i suoi colleghi, Giacomo Carrara (Associazione allevatori), Paolo Valoti (presidente sezioni e sottosezioni Cai di Bergamo) e Giulio Campana (Provincia). Tutto procede con estrema precisione, tra la grandissima curiosità del pubblico per una gara-spettacolo veramente unica nel suo genere. Alla fine il Secchio d'oro, trofeo dedicato ai «Formaggi principi delle Orobie«, e il buono valore di 3.500 euro, va a Ghirardi. Dopo di lui l'idolo di casa Nicolò Quarteroni, 21 anni, e terzo posto a Pierangelo Rota di Locatello. Premiazioni con gli organizzatori, gli amministratori e l'Associazione per la ricerca sulle malattie rare. Quindi l'Inno nazionale italiano a chiudere una giornata di festa, probabilmente storica per la .

Giovanni Ghisalberti, l'Eco di Bergamo

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