San Pellegrino Terme – I clienti pagavano 50 euro per 10 minuti nel privé in compagnia della ragazza prescelta: ce n'erano venti, di ragazze, quando i carabinieri sono entrati nel Royal Club di San Pellegrino, la notte tra sabato e domenica. Il blitz è scattato alle 4 del mattino: i carabinieri hanno perquisito tutti i presenti, una cinquantina, e posto il locale sotto sequestro preventivo. Una misura disposta dal magistrato per bloccare l'attività del club, ufficialmente un circolo culturale ma di fatto un night a luci rosse, dove le ballerine erano disponibili a rapporti sessuali a pagamento. L'indagine dei carabinieri della stazione di San Pellegrino è iniziata diversi anni fa: in tutto sono 80 le persone indagate con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.

Ottanta indagati
Tra questi ci sono l'attuale presidente del circolo (un imprenditore sardo residente a ), i soci e i componenti del consiglio di amministrazione, dipendenti del club e alcune delle ragazze che avevano il compito di reclutare le altre «ballerine». Ma il pm Mancusi ha iscritto nel registro degli indagati anche i presidenti e i soci del club che si sono avvicendati in questi ultimi anni, perché il locale era solito cambiare gestione ogni tre-sei mesi. Si tratta di persone provenienti dalla Bergamasca e da tutto il Nord Italia: Bonate, Ponte San Pietro, , Terno d'Isola, Villa di Serio, , Fara Gera d'Adda, Alzano, Calusco, Villa d'Almè, Brescia, Milano, Carimate (Como), Senago (Milano), Noviglio (Milano).

Il «circolo culturale»
Le indagini sono state condotte con appostamenti e intercettazioni, che hanno permesso di ottenere riscontri alle segnalazioni ricevute da molti anonimi cittadini e fonti confidenziali. Che quel locale non fosse un circolo culturale, d'altra parte, era ben noto non solo a San Pellegrino: basta guardare il sito internet del Royal Club per capire quale genere di spettacoli ospitasse. Per lo più lap dance, con l'aggiunta di otto piccoli camerini dentro i quali avvenivano le prestazioni sessuali.

I clienti, provenienti da tutto il Nord Italia, pagavano in cassa 50 euro ogni 10 minuti passati nei privè, mentre le ragazze ricevevano un compenso variabile a seconda del loro ruolo all'interno 'organizzazione, oltre alle mance. Le ragazze, tra i 20 e i 37 anni, sono per la maggior parte dell'Est Europa: Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, ma anche Russia, Nigeria, Cuba, Marocco, Tunisia e qualche italiana. Tutte ingaggiate come ballerine che «arrotondavano» facendo ben altro. Il giro d'affari non è ancora stato accertato ma è da centinaia di migliaia di euro: il club era aperto principalmente nei fine settimana ma organizzava anche feste private e addii al celibato.

Le indagini precedenti
Il Royal Club, ex discoteca storica della , era stato al centro di altre inchieste in passato, quando si chiamava «Question Mark»: nel dicembre 2007 era stato sequestrato e otto persone avevano ricevuto l'ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione (tra cui i tre gestori di allora), mentre altre 14 erano state denunciate a piede libero.

Katiuscia Manenti – L'Eco di Bergamo

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