Sedrina – La che da Alta conduce a Cacosio sarà allargata e messa in . In Consiglio comunale, infatti, è stato votato l'ultimo passaggio burocratico per la cessione di una parete rocciosa alla società Unicalce. «Si tratta di una parete dove in diverse occasioni sono caduti massi e pietre sulla sede stradale – spiega il sindaco Agostino Lenisa –. Verso la fine degli Anni '90, dopo l'ennesimo episodio di un macigno che s'è rovesciato sulla carreggiata, erano state posizionate le reti paramassi, ma c'è ancora da fare per arrivare alla messa in sicurezza completa. Alcuni detriti avevano pure raggiunto la provinciale sottostante». Da qui la decisione 'amministrazione comunale di cedere quella parte di versante roccioso alla Unicalce, confinante con la cava Santa Barbara. Secondo l'accordo, l'impresa nel giro di qualche anno abbatterà la porzione più pericolosa della parete.

Nello specifico l'area da «limare» si trova tra Sedrina Alta e Cacosio, in corrispondenza di un piccolo spiazzo e di una curva prima di immettersi sulla strada che conduce ai forni della Unicalce. «Alcune pietre gli scorsi anni sono state “legate”, mentre altre sono state fatte esplodere e poi bonificate per garantire l'incolumità delle abitazioni sottostanti – aggiunge il vicesindaco Orfeo Damiani –. Ora bisognerà attendere qualche anno, ma poi la società interverrà “mangiandosi” la porzione di roccia pericolosa. La zona sarà, comunque, messa in sicurezza in tempi brevi». L'investimento previsto dall'azienda è superiore ai 2,5 milioni di euro, spese che il Comune non poteva permettersi.

A intervento terminato, ci sarà un arretramento del profilo della montagna, in modo da poter ricavare una carreggiata più ampia e garantire così maggior sicurezza per i cittadini che hanno la propria abitazione nella zona.

Lavori in corso, sempre a Sedrina, anche nella valle laterale alla strada che conduce alla frazione Benago, nei pressi della cava Santa Barbara. Si tratta di un intervento di perforazione per la ricerca dell'acqua. In questo caso l'opera è finalizzata alla realizzazione di un pozzo per prelevare risorse idriche da utilizzare poi nella poco distante, che riscalda il paese, attiva da alcuni mesi. La centrale, che dopo un periodo di rodaggio è entrata in funzione a pieno ritmo, sta fornendo acqua calda e calore a numerose abitazioni del comune, allacciate tramite una rete di teleriscaldamento, favorendo risparmi energetici ed economici alle utenze.

«Oggi l'acqua viene prelevata dal – conclude il primo cittadino di Sedrina –, ma ha elevati di pompaggio e problemi di purezza che causano qualche disagio per il buon funzionamento dell'impianto a biomasse».

Massimo Pesenti – L'Eco di Bergamo