Sedrina – Una società multiservizi comunale con debiti di oltre dieci milioni di euro, lettere del Comune alle banche a garanzia dei debiti della stessa società, irregolarità nella gestione del bilancio, e poi le dichiarazioni del revisore dei conti sulla possibilità di dissesto finanziario. Sono alcune delle note contenute in una recente delibera della Corte dei Conti relativamente alla situazione finanziaria del Comune di . Corte che ora ha dato tempo all'amministrazione comunale 60 giorni per sanare le irregolarità di bilancio, pena il blocco delle spese per le quali non ci sarà copertura finanziaria. Una situazione economica difficilissima e intricatissima quella del Comune di Sedrina che si trascina da alcuni anni e pare essere giunta a un punto decisivo. In ai problemi le difficoltà della «Scs-Servizi comunali Sedrina» (proprietaria, tra l'altro della centrale di teleriscaldamento a biomassa), al 100% del Comune, all'asta dalla scorsa primavera (ma finora invenduta), e indebitata per circa dieci milioni di euro.

Poi ci sono le lettere del Comune alle banche proprio a garanzia della «Scs», per circa 950 mila euro, lettere che, anche in caso di vendita della società partecipata, secondo il revisore dei conti non metterebbero comunque al sicuro il Comune. Ancora, il Comune dal 2010, proprio causa difficoltà economiche, ha costantemente fatto ricorso all'anticipazione di cassa, chiedendo soldi alle banche per circa 400 mila euro. Nella delibera della Corte dei Conti si riporta quindi le considerazioni del revisore dei conti (che peraltro ricorda come il rendiconto 2012 sia stato approvato dal Consiglio comunale «senza tenere conto della osservazioni» da lui stesso presentate): «Dall'esame della documentazione sono emersi numerosi elementi che lasciano presupporre l'incapacità 'ente di far fronte ai debiti e, a mio giudizio, il Comune si trova nelle condizioni per deliberare il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale o lo stato di dissesto». Stato di dissesto che vorrebbe dire commissariamento ad acta del Comune.

«La situazione, è vero, è preoccupante e delicata – spiega il sindaco di Sedrina Agostino Lenisa – ma ci sono buone possibilità di allineare il bilancio entro i tempi fissati dalla Corte dei Conti e quindi scongiurare i rischi. Non siamo ancora nella situazione di pre-dissesto. Con il revisore dei conti si sta lavorando da tempo per trovare le strade giuste al risanamento, azioni che presenteremo nel prossimo Consiglio comunale. E se la vendita della Scs andrà in porto, il 99% dei nostri problemi sarà risolto, quanto meno i rischi di dissesto. Per quanto riguarda i fornitori non pagati saranno saldati entro fine novembre». «Per colpa di questa amministrazione – commenta invece il capogruppo di minoranza della Lega Enzo Galizzi – i cittadini di Sedrina sono diventati più poveri. Ora si aumenteranno le tasse, dall'addizionale Irpef all'Imu, fino al massimo. Da tre anni non si vedono opere pubbliche mentre, nella frazione Botta, ci ritroviamo con un ponte chiuso per il quale il Comune non ha soldi da metterci per sistemarlo».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di