San Pellegrino Terme – Ci presentano come pasdaran, ma siamo solo in ansia per il futuro dei nostri posti di lavoro”. Lo sostiene la Rsu della Spa, dopo l'ennesimo sciopero (30 ore di protesta, con un blocco produttivo che l'azienda quantifica in 120 ore) nello storico stabilimento di Ruspino. I lavoratori hanno proclamato un nuovo pacchetto a sorpresa, per causare il maggiore danno possibile, tenendolo tuttavia in ghiaccio fino all'incontro convocato martedì mattina dal sindaco Vittorio : si tratta di una vera e propria iniziativa diplomatica, con l'intervento della Provincia, dei lavoratori e di Stefano Agostani, amministratore delegato della Sanpellegrino Spa. “La situazione a San Terme rischia di indurre il nostro Gruppo a rivedere le proprie decisioni – ha dichiarato Agostini sabato scorso – vanificando l'impegno del management italiano per mantenere nel nostro Paese prodotti che vengono realizzati con ingredienti italiani, in particolare arance di e Calabria, che utilizzano una filiera interamente e orgogliosamente Made in Italy”.

Dura la risposta della Rsu: “Se continueranno queste manovre, abbiamo stimato che tra 10 anni ci troveremo con 150 esuberi – dichiara uno dei delegati di fabbrica – i conti sono presto fatti: una cinquantina di addetti alle bibite in lattina, settore che la direzione intende alleggerire; e circa 120 lavoratori che si occupano delle bibite”. E' vero che, nell'immediato, il danno massimo che si può ipotizzare è la perdita di 7-8 posti di lavoro stagionale alla linea delle lattine, “Ma in passato siamo stati spesso beffati – continua il delegato, ricordando la dipartita del marchio Limpia, poi quello delle bibite da 1,5 litri, poi del Sanbitter aromatizzato – e oggi il clima di fiducia è quello che è”.

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