Sanpellegrino, l’investimento sulle lattine prende la via di Padova
Senza categoria Articolo letto da 1.120 utenti - Pubblicato il 7 Ottobre 2012È una «battaglia» a colpi di bollicine quella che vede protagonisti due stabilimenti della sanpellegrino: il sito bergamasco di Ruspino e quello di San Giorgio in Bosco, nel Padovano. L'azienda che fa capo al gruppo Nestlé a maggio di quest'anno ha annunciato un nuovo investimento «importante», per raddoppiare la capacità produttiva delle bibite in lattina, che vedono un forte aumento dei volumi produttivi. In particolare, la domanda di aranciata e limonata è in crescita soprattutto all'estero, tanto che se dallo stabilimento di Ruspino (l'unico del gruppo dove si producono bibite in lattina) nel 2012 è prevista l'uscita di qualcosa come 280 milioni di lattine, l'anno prossimo il fabbisogno complessivo dovrebbe superare i 300 milioni. Ma la capacità produttiva di Ruspino, lavorando a pieno regime cinque giorni, si aggira intorno ai 220-250 milioni.
In cerca del sito più «adatto»
Il punto è questo: i sindacati sostengono che l'azienda aveva annunciato che l'investimento in questione (che porterebbe all'installazione di una nuova linea produttiva) sarebbe stato fatto a Ruspino. Sanpellegrino, di contro, afferma: «Abbiamo comunicato ai sindacati che avremmo studiato gli investimenti più consoni per non intaccare le potenzialità della produzione di acqua e a settembre abbiamo concluso che il sito di San Giorgio in Bosco (dove si producono Acqua Vera, Belté e più in generale le bibite in bottiglia di plastica, ndr) era il più adatto per questo investimento». Senza contare che l'aggiunta di una linea per la produzione di bibite in lattina «permetterebbe di superare il problema occupazionale che c'è allo stabilimento padovano (dove sono occupate circa 200 persone, contro le 400 di Ruspino, e dove di recente si è fatto ricorso ai contratti di solidarietà, ndr)», come spiega il responsabile delle relazioni industriali del gruppo Nestlé, Gianluigi Toia. Che precisa che comunque nel sito bergamasco, da qui a due anni, è previsto «un investimento per una nuova linea per la produzione di bottiglie in vetro di acqua Sanpellegrino, il nostro core business». Va detto che «negli ultimi due anni a Ruspino abbiamo assunto 58 persone a tempo indeterminato e, riguardo all'aspetto occupazionale, saremo coerenti con lo sviluppo dei volumi».
Le perplessità dei sindacati
I sindacati, però, esprimono perplessità sul «dirottamento» dell'investimento a Padova. Secondo Francesca Seghezzi della Flai-Cgil «i lavoratori si sentono traditi e chiedono garanzie sul futuro occupazionale». Anche perché, spiega la sindacalista, «una nuova linea per la produzione di acqua richiede meno addetti rispetto ad una per la produzione di bibite in lattina». È comunque «positivo» il fatto che «l'azienda sia aperta al confronto». Dal canto suo il segretario della Fai-Cisl danilo Mazzola puntualizza: «L'azienda ha chiesto ai lavoratori di Ruspino, che già lavorano 6 giorni su 7, di lavorare anche alcune domeniche di maggio, giugno e luglio per far fronte ai picchi produttivi. E ora si sentono rispondere da Sanpellegrino che l'investimento annunciato verrà fatto allo stabilimento di San Giorgio in Bosco (per questo sono già state fatte 4 ore di sciopero, ndr)». Inoltre un altro timore dei sindacati è che «la produzione di bibite in lattina venga gradualmente spostata nel sito padovano», continua Mazzola. Su questo punto l'azienda assicura che la produzione di lattine a Ruspino continuerà. Piermario Perico, segretario della Uila-Uil, si riserva di fare dichiarazioni «dopo l'incontro in Confindustria bergamo previsto mercoledì».
Francesca Belotti – L'Eco di Bergamo
6 Risposta a “Sanpellegrino, l’investimento sulle lattine prende la via di Padova”
Scrivi il tuo Commento
You must be logged in to post a comment.
Inserito il 7 Ottobre 2012 alle ore 10:20 GMT+0100
E chi si fida più di queste multinazionali ? Prima promettono e il giorno dopo smentiscono . Non mi stupirei se nel giro di qualche anno venga spostata tutta la produzione bibite . Altro che garantire l’occupazione . Questa valle purtroppo non ha futuro .
Inserito il 7 Ottobre 2012 alle ore 18:05 GMT+0100
Se le linee venissero spostate a Padova sulle lattine non dovrebbe piu comparire la scritta San Pellegrino
Inserito il 7 Ottobre 2012 alle ore 20:03 GMT+0100
Sono anni che le bibite pet Sanpellegrino (e non San Pellegrino) le fanno a Padova…non si e’ mai accorto nessuno?
Un comitato per salvare il lavoro alla Sanpellegrino non porta molti voti, per volare a Roma porta più voti il comitato per l’ospedale.
Inserito il 8 Ottobre 2012 alle ore 09:59 GMT+0100
Ancora altri posti di lavoro che se ne vanno,poi si chiedono come mai la valle si sta spopolando,la politica in Veneto funziona bene e riesce ad attirare manodopera,qui da noi se ne fregano tutti.
Inserito il 8 Ottobre 2012 alle ore 12:46 GMT+0100
una puntualizzazione sulle 58 assunzioni a tempo indeterminato degli ultimi anni : sono contratti part time di trenta ore settimanali quindi con una retribuzione di circa mille euro al mese . A parte questo sono curioso di vedere il ruolo che giocheranno le istituzioni anche se sono poco fiducioso .
Inserito il 16 Febbraio 2013 alle ore 14:37 GMT+0100
Ho visto un su internet un brevetto del dott. ronchail (shes can) per l’igene del prodotto che si beve, perchè non viene adottato ?
Grazie.
Distinti saluti.