– A San arriva il ticket sulle nozze civili per i non residenti. Troppe richieste da fuori e il servizio costa: così il Comune è corso ai ripari.

D'ora in poi, chi vorrà sposarsi dovrà versare 200 euro. La tariffa è stata approvata nel corso 'ultimo Consiglio comunale. «Sempre più coppie si sposano a San Pellegrino – dice il sindaco – forse per la bella sede municipale o per i palazzi storici che ci circondano. Per noi è un piacere ospitarli, ma il Comune ha dei di gestione per ogni celebrazione».

Un Consiglio che era iniziato nel segno dello scontro con le minoranze. I due gruppi di opposizione, infatti, hanno letto un comunicato, quindi hanno abbandonato l'aula. Motivo della polemica, la mancata comunicazione dell'imminente firma dell'atto integrativo dell'accordo di programma per il rilancio turistico del paese. «Avevamo chiesto un incontro col sindaco per fare il punto della situazione e discutere della firma dell'accordo ma non siamo stati coinvolti – ha detto Raffaella Sonzogni della lista “La forza delle idee” –. E abbiamo appreso la notizia solo dalla stampa».
«Ho ricevuto la bozza definitiva il giorno prima della firma – ha replicato il sindaco Gigi Scanzi – e ho fatto convocare una riunione dei capigruppo per aggiornarvi, pur sapendo che l'accordo sarebbe già stato siglato. I tempi sono stati serrati, ma ho fatto tutto il possibile per mettervi al corrente». «Riteniamo scorretta la decisione dell'amministrazione di aver firmato l'integrazione dell'accordo di programma senza prima una discussione in Consiglio comunale», ha aggiunto Nicola Baroni, della lista «Il Ponte». I consiglieri di minoranza, quindi, hanno abbandonato l'aula.
Fra i punti all'ordine del giorno la proposta di modifica dello stemma comunale, esposta dall'assessore alla Cultura Michele Pesenti. «Lo stemma che il Comune utilizza non è quello depositato e riconosciuto dal governo nel 1938. Ci sono, quindi, due stemmi differenti. Ma se dovessimo aggiornare lo stemma che ora usiamo ci costerebbe circa 15 mila euro e il procedimento è lungo. L'obiettivo è quello di confrontarci e discuterne anche con le minoranze». La decisione, quindi, è stata rinviata. Approvata, invece, una variante al Piano regolatore generale che prevede la salvaguardia di alcune residenze storiche in località Vetta, ponendo un vincolo alla loro demolizione.

«Gli edifici individuati – ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici Franco Nicolosi – non potranno essere demoliti e ricostruiti ma si potranno solo ristrutturare secondo determinati criteri». È stata poi approvata una variante al Piano regolatore per avviare l'esproprio di un terreno in località Viasona in corrispondenza di una stretta curva nei pressi del cimitero. Il prossimo Consiglio il 26 marzo.

Massimo Pesenti – L'Eco di Bergamo

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