sanpellegrino La multinazionale intende licenziare 282 dipendenti in tutta Italia. Nei primi mesi del 2009 l'azienda ha subito una perdita di fatturato pari al 15 per cento. I temuti tagli annunciati nei giorni scorsi dalla San sono arrivati. Nel primo pomeriggio di ieri i dipendenti dello stabilimento di Ruffino si sono visti consegnare la comunicazione di apertura di una procedura di mobilità per 120 lavoratori su un totale di 366 unità presenti in organico.

L'azienda, che fa capo al gruppo Nestlè Waters, ha deciso di avviare la richiesta adducendo come motivazione il drastico calo del fatturato determinato dalla crisi dei consumi che ha colpito, così come in generale l'intera economia, anche il mercato delle acque minerali. A questa situazione poi si deve aggiungere l'imminente introduzione dei dazi americani previsti dal piano economico statunitense. La San Pellegrino spa ha chiuso il 2008 con un bilancio in attivo del 7,7 per cento. Nei primi mesi del 2009 ha subito una perdita di fatturato pari al 15% che però, secondo il sindacato, «non sembra giustificare una ricaduta occupazionale del 33 per cento».

Oltre ai lavoratori bergamaschi il gruppo San Pellegrino ha intenzione di lasciare a casa 40 dipendenti della sede di , 85 dello stabilimento di San Giovanni in Bosco (Padova), 25 in quello di Recoaro Terme (Vicenza) e 12 in quello di Scarperia Firenze. Le Rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento fanno sapere che, in seguito all'annuncio aziendale, i lavoratori hanno preso la decisione di scioperare il prossimo lunedì. Il 16 marzo, dunque, la produzione verrà sospesa per l'intera giornata lavorativa per tutti i turni e per le 10 è prevista un assemblea dei lavoratori davanti ai cancelli 'azienda.

«Ora l'azienda è tenuta a presentarsi ad un incontro con i rappresentanti delle segreterie nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil che si svolgerà a Milano nella sede di Assolombarda, durante il quale chiederemo che vengano valutate misure alternative, come la cassa integrazione – ha detto Stefano Previtali, segretario della Flai Cgil di Bergamo. – Sembra che il gruppo Nestlè Waters e in particolare la San Pellegrino spa, si stiano approfittando della situazione facendo pagare la crisi ai lavoratori».

Fiorenzo Cattaneo – Il Bergamo

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