San Giovanni Bianco – Da un milione e 773 mila euro a due milioni e 300 mila euro: il primo dato si riferisce al disavanzo (ovvero il debito) di amministrazione del 2008, il secondo a quello accertato per il 2009 dal commissario prefettizio Adriano Coretti. Il buco nei conti del Bianco aumenta, o , come tiene a precisare il commissario, «vengono portati alla luce dei dati che, per così dire, erano solo latenti. La sostanza non cambia, semplicemente si è fatta chiarezza, cancellando i residui attivi di diversi anni fa, dati che alteravano il bilancio».

In pratica di entrate che però, a distanza di anni, non si sono più verificate. «Ho voluto avere una fotografia più reale della situazione economica impiegando anche tempo in verifiche puntuali su documenti e atti – continua Coretti –. Non è certo una notizia positiva per il paese ma occorreva conoscere il reale stato di salute delle casse comunali. In particolare per fare in modo che i futuri amministratori possano partire con numeri più reali».

«Mantenere nelle voci entrate che, dopo diversi anni, non si sono ancora verificate – prosegue Coretti – era scorretto. Capita nelle amministrazioni, ma poi i residui attivi vanno cancellati. Perché il bilancio deve corrispondere alla realtà. La legge mi consentiva di farlo e ho preferito operare in questo modo. Va pure detto che si tratta del consuntivo del 2009 ma che le voci eliminate risalgono a un quinquennio precedente, quindi non si può neppure dire che l'amministrazione comunale in carica nel 2009 abbia sbagliato. Quelle voci si possono mantenere, però non all'infinito. Se poi quelle entrate si verificheranno sarà tutto di guadagnato ma ora è meglio avere un quadro più realistico». Così i prossimi amministratori comunali di (in primavera ci saranno le elezioni) avranno a che fare con un buco di bilancio di oltre due milioni di euro (la Corte dei conti, in base al disavanzo del 2008, aveva posto il Comune di San Giovanni Bianco all'ottavo posto in Italia per debiti). Debiti che si cercherà ancora una volta di ripianare con l'alienazione di alcuni beni comunali.

«A breve rivedremo il piano delle alienazioni – dice Coretti – anche alla luce dell'andamento del 2010 delle vendite (lo scorso anno è andata a vuoto, tra le altre, l'asta per l'ex caserma dei mentre non sono ancora andate in vendita le percentuali previste della Casa di Arlecchino e di Casa , ndr). Peraltro i primi indicatori ci dicono che lo scorso anno siamo riusciti a rispettare il patto di stabilità, tagliando voci di spesa importanti e risparmiando sul personale».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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