Ripopolare la montagna, ecco le proposte
Senza categoria Articolo letto da 1.281 utenti - Pubblicato il 19 Settembre 2012San Pellegrino Terme – Investire sull'innovazione e la diversificazione nei settori economici più tradizionali, promuovere la diffusione dei servizi tecnologici e delle telecomunicazioni, potenziare la formazione dell'imprenditoria locale e incrementare l'imprenditoria femminile, anche tramite l'aggregazione fra donne per favorire la nascita di offerte di lavoro flessibili. Queste, in estrema sintesi, alcune delle strategie più importanti per evitare lo spopolamento della Valle Brembana individuate dai ricercatori del progetto Padima. Le proposte nascono da una analisi vallare durata tre anni. Sono stati analizzati i fenomeni demografici dei paesi dell'alta valle, quindi ipotizzate alcune strategie per invertire la tendenza allo spopolamento delle aree montane. A questo progetto, il cui termine è previsto per dicembre, hanno preso parte aree montane di Francia, Spagna, Svezia, Norvegia, ognuno con fenomeni analoghi a quello della Valle Brembana.
«Per quanto riguarda la nostra regione – spiega Maria Grazia Pedrana, ricercatrice del progetto Padima – abbiamo scelto il territorio brembano in cui si trovano alcuni dei comuni lombardi con il tasso di spopolamento più elevato. La ricerca effettuata, in coerenza rispetto alle linee guida stabilite in accordo con gli altri partner di progetto degli Stati esteri, ha preso in esame tre aspetti chiave: istruzione e formazione, marketing territoriale e diversificazione economica».
«Come molte delle aree montane europee – prosegue Pedrana –, anche la Valle Brembana risente di alcuni problemi di decentralizzazione rispetto alle aree urbane. Per trovare opportunità di lavoro adeguate alle proprie aspettative e servizi idonei a garantire una buona qualità di vita, alcune categorie di persone, specie i giovani, sono costretti ad abbandonare i paesi più periferici».
Le tappe e i numeri di questo lungo progetto, finanziato dall'Unione europea, saranno presentati oggi alle 12,30 alla sala convegni dell'hotel Bigio di San pellegrino. Verranno proposte le soluzioni adottate in altri Stati esteri sulla diversificazione economica, presentate quindi le prime azioni operative per evitare lo spopolamento dell'area montana orobica e brembana in particolare. Fra i relatori, anche rappresentanti degli stati esteri coinvolti nel progetto, in particolare Francia, Spagna, Svezia e Norvegia.
L'Eco di bergamo
3 Risposta a “Ripopolare la montagna, ecco le proposte”
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Inserito il 19 Settembre 2012 alle ore 09:43 GMT+0100
la mia personale opinione è di non scervellarsi a studiare particolari strategie per ripopolare o meglio evitare lo spopolamento della valle ma a mio avviso una ricetta molto semplice (e quì scopro l’acqua calda)incentivare o meglio puntare sul turismo, naturalmente con un’apertura della mentalità in senso collaborativo cosa che purtoppo ci penalizza pesantemente!
Inserito il 20 Settembre 2012 alle ore 18:09 GMT+0100
e’ proprio cosi’;sino a che andiamo avanti ad essere gelosi l’uno dell’altro , a vendere i nostri orticelli per costruire villette da 49.000 euro ai milanesi, che poi ci stanno un anno o due e poi sono costretti a provare a rivenderle perche’ le abitano 2\3 settimane all’anno e l’IMU adesso e’ cara e poi “non c’e’ niente da fare” e poi magari non c’e’ piu’ neanche il negozio per prendere il pane, e poi magari ( come a Trabuchello ) non c’e’ neanche “uno straccio di bar in paese” e tocca prender su la macchina per andare a bere il caffe’ e poi se si rompe il cellulare non c’e’ piu’ neanche la cabina telefonica………
Ricominciamo da un aspetto fondamentale: siamo a 40 \50 minuti da Milano; offriamo ai milanesi che non hanno voglia di cercare luoghi belli ma lontani, l’ambiente naturale ed umano che trovavano sino 20-30 anni fa ovviamente innovato dai tempi , e ce la faremo…..
E speriamo che qualcuno di quelli che sono andati via dalla valle negli anni, ritornino, con la mentalita’ aperta grazie all’esperienze avute in giro…
Inserito il 23 Gennaio 2013 alle ore 19:57 GMT+0100
Io sono un giovane educatore professionale di Avellino, laureato in Scienze dell’Educazione. Ho 34 anni e mi trasferirei volentieri in un paesino di montagna, per progettare interventi di assistenza socio-educativa per i residenti anziani e bambini ( a quanto pare, in maggioranza anziani) e per la valorizzazione sociale e turistica del territorio. Si potrebbero fare tante cose in Italia, c’e’ gente capace e con tanta voglia di fare. Purtroppo, le condizioni economiche attuali non sono delle migliori e manca, a livello politico, la sensibilità e l’interesse necessari. Con poco si potrebbe fare molto (basterebbe un locale comunale in concessione gratuita e un minimo di finanziamento pubblico) e le nostre montagne ritornerebbero a popolarsi,perchè offrirebbero molto di piu’. Io mi accontenterei di poco a livello economico, giusto per vivere una vita tranquilla e dignitosa. Se avessi voluto diventare ricco,sarei già partito per l’estero,ma amo troppo l’Italia. Però, mi sto rendendo conto che questo Paese offre poco ai giovani laureati e pertanto “la fuga dei cervelli”continua. Perdere le nostre montagne, vuol dire perdere un pezzo di noi stessi, della nostra tradizione. Un saluto a tutti.