SONY DSCMezzoldo – Una «mission» che dura da 65 anni, da quando – era il 1948 – l'allora vescovo di Bergamo Adriano Bernareggi volle questo rifugio per famiglie e ragazzi, incastonato tra le montagne dell'alta Valle Brembana. Educazione, spiritualità, formazione, amicizia, condivisione nella vacanza e nel divertimento: questi i cardini che ancora oggi caratterizzano il rifugio (aperto tutto l'anno), a 1.350 metri di altitudine, sopra Mezzoldo, lungo la che al . Anche dalla Sardegna Qui arrivano gruppi, famiglie, oratori dalla nostra provincia, dal Milanese ma anche da più lontano, recentemente da Sardegna, Rimini e Firenze.

E oggi la struttura ricettiva della diocesi di Bergamo (dispone di 130 posti letto, con appartamenti anche per autogestione) si è dotata di uno strumento tecnologico in più: una webcam che dal campo sportivo punta sul rifugio e i prati attorno. In questo modo, per chi intende salire anche solo per una giornata, è possibile sapere in diretta le condizioni meteo della conca. Perché – dicono dal rifugio – spesso di Mezzoldo, più a valle, è molto diverso da quello che c'è qualche centinaio di metri sopra. Ma, tecnologia a parte, il rifugio è soprattutto un luogo «dallo splendid contesto naturale – dice don Giovanni Gusmini, direttore dal 2010 – dove c'è la possibilità di vivere esperienze di condivisione, fraternità e amicizia ». Da tempo ci sono anche scuole medie e superiori che qui vengono, più giorni e fermandosi a dormire, per partecipare a percorsi didattici, su natura, flora, fauna e storia dell'alta valle, grazie alla guida del Cai dell'alta Valle Brembana e alla cooperativa «Noi » di Bergamo. «Ora vorremmo proporre queste attività anche ad altre scuole della provincia – prosegue don Gusmini – sempre con Cai e “Noi Alpi”. Le opportunità di scoperta e di formazione sono tante».

Ma il rifugio offre pure percorsi di un giorno, per Centri estivi o gruppi d'oratorio. Da quest'anno, inoltre, pomeriggi e serate vengono animati: il 10 agosto, per esempio, alle 15, ci sarà Pietro Clown, la sera un concerto di musica gospel con un gruppo di San Pellegrino, la sera del 17 agosto l'incontro con Roberto Regazzoni su meteo e natura e il 18 agosto un pomeriggio con i prodotti tipici della valle. In servizio al rifugio c'è uno staff di una decina di persone: da 31 anni al «Madonna delle nevi» lavora Rosy Amigoni di Locate, 46 anni, venuta qua per caso e poi non più andata via. Da anni salgono anche Sabrina Milesi di Bolgare, Delina Lazzaroni di Mezzoldo e il tuttofare Gino Preda di Valbrembo. Ai fornelli del ristorante, invece, c'è Romano Locatelli di Villa d'Almè, con moglie e figli.

Il rifugio dispone di ristorante, sale per le attività, campi da gioco e chiesetta. Ma vuole ampliarsi ancora. Nei progetti, infatti, la realizzazione di una sala polivalente per i gruppi e il recupero di una baita per realizzarvi un piccolo eremo. Lunedì la festa patronale Intanto lunedì il rifugio vivrà la sua annuale festa, in occasione della ricorrenza della Madonna delle nevi. Ci saranno celebrazioni alle 7,30, alle 11 e alle 18. La Messa delle 11 sarà presieduta dall'abate del monastero di Pontida dom Giordano Rota e verrà animata dal coro «Fior di monte» di Zogno. Lo stesso coro, alle 15, terrà un concerto di canti di . Alle 20,30, quindi, la processione con la statua della Madonna e la presenza dei Confratelli del Santissimo Sacramento di Locate.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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