– «Preoccupazione tra la popolazione». Con questa motivazione il Comune di Camerata Cornello (su sollecitazione del gruppo di minoranza) avrebbe invitato i gestori 'Ostello dei a non accettare nuovi profughi e a trovare il modo per allontanare quelli attualmente ospiti. La vicenda: da circa quattro giorni, all'Ostello dei Tasso (di proprietà comunale) sono ospiti 21 extracomunitari (tutti uomini, dai 19 ai 25 anni) provenienti da Ghana, Niger e Burkina Faso, approdati a Lampedusa e da qui a un successivo centro di accoglienza a Milano.

«Li abbiamo accolti – dice Maurizio Colleoni, della cooperativa dell'Ostello dei Tasso – su esplicita richiesta del Comune, dopo che, anche al nostro interno non tutti erano favorevoli». Ma, a quanto pare, sono stati sufficienti pochi giorni di permanenza per sollevare la bufera. A partire dal Consiglio comunale di domenica mattina. Con la minoranza che presenta una mozione (poi non discussa) in merito. «L'Ostello è una struttura turistica, non un centro di accoglienza – dice Alex Galizzi in un comunicato stampa del gruppo –, e non è adatta, come non lo è il paese, per un'accoglienza di questo tipo. L'arrivo dei “profughi” o forse addirittura di “immigrati irregolari” sta, a nostro parere, preoccupando parecchi cittadini di Camerata e dei paesi vicini». «Lo stesso presidente – continua il comunicato – ha dichiarato che gli possono essere solo una soluzione temporanea, al massimo per un paio di giorni».

Ieri non ci è stato possibile contattare il sindaco Gianfranco ; il vice Francesca Giudici sostiene di non aver partecipato al Consiglio e l'assessore Giorgio Ambrosioni, infine, dice che «nulla è stato deciso». Stando a quanto è stato possibile sapere, quindi, il primo cittadino, dopo il Consiglio, avrebbe contattato l'Ostello.

«Tramite lettera – dice Colleoni – ci è stato chiesto di non ospitare più altri stranieri e, nel giro di pochi giorni, di trovare un'altra sistemazione per quelli già presenti. La presenza degli stranieri preoccuperebbe soprattutto per i ragazzi».
«Non ci sono né delinquenti né clandestini – dice Colleoni –, solo cittadini con regolare autorizzazione a restare in Italia, alla ricerca di lavoro e un futuro migliore. Accoglierli è stato un dovere civile, peraltro richiesto dal Comune e senza che venisse manifestata alcuna preoccupazione. Comunque, gli stessi ospiti hanno manifestato la volontà di avvicinarsi alla città, per lavoro e per lo sviluppo delle pratiche. E ci impegneremo per questo».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di