Pirovano: per la variante metto sul piatto la presidenza
-Speciale Variante di Zogno Articolo letto da 834 utenti - Pubblicato il 30 Ottobre 2010«Quella variante val bene una poltrona». La prima è quella di zogno, la seconda quella della presidenza della Provincia. La dichiarazione, resa in pubblico dal numero uno di via tasso e da lui confermata con forza ieri, non è una boutade. L'impossibilità a ricandidarsi è una delle sanzioni accessorie che il Codice delle autonomie in discussione in Parlamento prevede per gli amministratori di enti (Province, ma pure Comuni) che dal 2011 sforeranno il patto di stabilità. «E io non ho dubbi – spiega ettore pirovano – pur di fare quest'opera, attesa da anni e anni dalla popolazione, sono pronto a uscire dal patto, a fare un mutuo. E pure a non candidarmi più».
La variante agognata
La vicenda è complicata e sta generando un caso politico. Alla base di tutto, ancora una volta, i tagli previsti dalla Finanziaria. Quei tagli che hanno fatto saltare sulla sedia le Regioni, e che a cascata, modello domino, si riversano su Comuni e Province. «Il governo di centrodestra – chiosa Pirovano, che è anche parlamentare – per sanare il debito del Centro-Sud ha dovuto penalizzare i virtuosi». La variante di Zogno, opera da 61,4 milioni che la valle brembana schiacciata dal traffico attende come fosse d'oro, è finita in pieno nel calderone. E dei tagli potrebbe essere una delle vittime. Ma Pirovano non ci sta. Prima di uscire dal patto, la via è un nuovo appello alla Regione perché copra la spesa. Quanto serve? Tolte spese di progettazione e altri oneri, occorrono 43,9 milioni. «Al netto di fondi provinciali e di altri che il Pirellone ha a disposizione, servono circa 26 milioni dalla Regione fra quelli messi in discussione dalla manovra». Indicativamente divisi in tre anni.
Il fatto però è che la Regione, da dividere su tutte le Province, ha spiegato di avere in tutto 44 milioni («Ma i tagli vanno ancora quantificati in modo preciso»). Il presidente spiega perché una grossa fetta di questi dovrebbe andare a Bergamo. «La nostra variante è già finanziata, si veda la delibera 10/111 dell'agosto 2009. Lì i nostri sogni sono diventati concreti, prima non si sarebbe potuto avviare alcun cantiere. Non mi risulta alcun atto ufficiale di revoca dei fondi». Ma il tasto su cui si batte è soprattutto un altro: «La nostra è l'unica fra le opere viabilistiche sul tavolo dell'assessorato in Lombardia ad avere un contratto firmato». In tutto le Province chiedono opere per 120 milioni. «Zogno, ribadisco una volta per tutte, è la più avanti. Se non arriveranno quei soldi ci esponiamo a ricorsi. Non si può equiparare l'avanzamento della variante ad altre in fase embrionale».
Fuga in avanti?
Dopo la delibera del 2009, l'11 maggio 2010 c'è stata l'aggiudicazione provvisoria dell'opera. «È stata individuata una ditta di Alessandria, sono partite le verifiche burocratiche. Da qui uno stop ci avrebbe esposto alle richieste di danni non solo della vincitrice ma anche delle altre imprese partecipanti. A giugno, poi, si è saputo che i fondi erano in forse. Ma l'iter era partito». A metà agosto si sono concluse le verifiche e i lavori sono stati aggiudicati. Il 22 settembre la firma del contratto. «Subito dopo mi è arrivata una lettera in cui l'assessore regionale cattaneo chiedeva di fermarci. Tempistica a parte, non ritengo una lettera dell'assessore, con cui per altro ho buoni rapporti, un atto ufficiale. Ci saremmo esposti ancora di più a ricorsi».
Poi è arrivata l'eco di mal di pancia fra le altre Province. «Dicono che abbiamo fatto i furbi. Falsissimo, e offensivo. Abbiamo seguito l'iter, fatto le cose secondo le regole e nei tempi per ottenere un'opera fondamentale. Adesso sarebbe una colpa?». Il caso è più che aperto. La richiesta di finanziamenti resta oggetto di incontri fra Provincia e Regione. L'ultimo martedì. Sul piatto una controproposta: «Abbiamo offerto alla Regione di lasciare nelle sue casse 15 milioni, frutto di ribasso d'asta, facendoci carico noi dei costi successivi eventuali. Un rischio, lo so. Ma per quest'opera lo faremo». La faccenda diventa politica: «La Lega è per la variante. Umberto Bossi è al corrente di tutta la vicenda. Attendiamo il rientro di roberto formigoni da Shangai».
A mali estremi, estremi rimedi
Se con la Regione le cose non quadrassero, si passa all'altra strada. «Per opere viabilistiche, dalla variante di Riva di Solto a quella di Clusone, già nel piano 2010 la Regione ci deve versare 25,8 milioni. Non abbiamo visto nulla, usciremmo dal patto di stabilità già così. Allora dico: se così sarà, andiamo oltre e, per Zogno, chiederemo mutui. Di 44 milioni». Un'esagerazione? «No. È possibile». Però ci sarà un prezzo da pagare: «Se sforiamo ora lo faremo anche nel 2011. Non mi potrò ricandidare presidente? Pazienza». Ci sono poi anche lo stop agli altri mutui, alle assunzioni, il calo del 30% delle indennità politiche. «Le ultime due voci non mi preoccupano. La prima? Non si può più temporeggiare su un'opera fondamentale per il territorio, le aziende, il turismo». Ora si vedrà. Ma l'intenzione pare chiara: «Questa strada è da fare». Costi quello che costi.
Anna Gandolfi – L'Eco di Bergamo
3 Risposta a “Pirovano: per la variante metto sul piatto la presidenza”
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Inserito il 31 Ottobre 2010 alle ore 10:10 GMT+0100
…e bravo PIROVANO…! Chissà… che ora,si sveglino pure gli altri amministratori interssati alle opere pubbliche,delle varie provincie e citta del nord,e Ti prendano da esempio.
Se i soldi disponibili x le opere pubbliche sono esigui,l’unico taglio x ora possibile,potrebbe essere quello di “FAR SALTARE” i finanziamenti x il ponte di messina,che non serve davvero a nessuno….Meglio non realizzarlo affatto. Così i siciliani continueranno con i loro trasporti via mare,come è da sempre. E poi diciamolo chiaro una volta x tutte.: è ora di finirla di spedire soldi,e soldi al sud. Realizziamo al nord,ciò che di cui abbiamo estrema necessità, da anni,e da sempre evitato,x dar la possibilità a certi politici meridionali,di raccogliere voti,con sprechi e opere incompiute o addirittura mai realizzate,se non solo nei “progetti”x stipendiare i soliti amici degli amici. Chissà che,Pirovano abbia scelto la giusta strada,(quella di mettersi in discussione),e questa “sua” presa di posizione,di portare a termine l’opera della variante di zogno
non possa che essere solo l’inizio e l’esempio x tutti quei nostri amministratori locali,che se ne stanno sulla poltrona a scaldarsi il culo,mentre noi ci sbattiamo da mattina a sera,x tirare avanti…e x mantenere i loro privilegi..!
Pertanto la regola n’1 x tutti,dovrebbe essere,che chi fa il proprio dovere,deve avere la possibilità di potersi ricandidare nelle prossime elezioni,mentre x i lazzaroni,glielo troviamo noi un lavoro.: piccone e pala a pulire le strade provinciali,statali e comunali,dalle erbacce,sterpaglie,e sassi… Si toveranno così,si,sulla strada,ma non senza un lavoro redditizio e sotto gli occhi di tutti… Sia chiaro,che questa regola,vale x TUTTI,senza alcuna distinzione e colore politico..: TUTTI..!
Inserito il 29 Novembre 2010 alle ore 15:33 GMT+0100
Mette sul piatto la sua presidenza! ma la sua poltrona la occupa in regione o è sempre in giro? Pirovano non è mai presente ai consigli provinciali, se non ci credete andate a vedere!!!chissà quanto gli interessano i bisogni di noi cittadini. è sempre a Roma a mangiare con i suoi amici. fai le opere per le quali sei eletto e interessati della Valle!
Inserito il 1 Dicembre 2010 alle ore 22:14 GMT+0100
Non ho alcuna possibilità di appurare, se quanto tu dici, sia verità oppure no. Sta comunque di fatto,che te ne assumi ogni responsabilità su quanto affermi. Nel caso corrisponda a verità (questa tua affermazione), varrebbe la pena, portare a dominio pubblico questo comportamento alquanto “anomalo”. Vedi… anche se il sottoscritto, fa parte di quell’elettorato che ha contribuito a “metterlo”su quella poltrona, ciò non vuol dire,che tutto quello che egli fa’,sia da me pienamente condivisibile,perchè ciò che CONTA,non è lui in quanto tale,(come persona),ma il movimento politico che egli “DOVREBBE” rappresentare…
Se tu hai una carica (qualunque essa sia) in consiglio provinciale,e hai “le prove” di quanto affermi,ci sono diversi modi,x rendere pubblica la situazione,(se anomala è,non ti pare.? Indipendentemente del colore politico appartenente, ci sono gli onesti e i disonesti… e questo dipende poi da noi, se confermarli o meno,nella successiva legislatura. Un’ pò come succede col latte: và SCREMATO.. SCREMATO e dopo le varie “lavorazioni” alla fine, quello che resta và buttato.
Saluti….