Piazzatorre in pista rilancio da 55 milioni
Senza categoria Articolo letto da 4.312 utenti - Pubblicato il 14 Novembre 2007La svolta – Dopo Percassi, altra operazione che punta a incrementare l'offerta in valle Brembana per la stagione invernale nei prossimi 10 anni. La società «Alta Quota» punta tutto sullo sci con nuovi impianti, seggiovia quadriposto, albergo e centro benessere. PIAZZATORRE – Valle Brembana – Il collegamento dei comprensori sciistici di Torcola Vaga e Torcola Soliva, una nuova seggiovia quadriposto, nuove piste e impianti di innevamento artificiale, l'ex Colonia genovese trasformata in albergo, centro benessere e alloggi turistici, il recupero a residenza dell'ex Colonia dell'Opera Bergamasca (in centro paese).
Nuovi complessi abitativi in località Rossanella e un centinaio di posti di lavoro: per piazzatorre è arrivata la tanto agognata svolta storica, sottolineata l'altra sera, in una sala consigliare mai così affollata, dall'applauso dei cittadini. La società «Alta Quota srl», con sede a Telgate, nei prossimi dieci anni (a partire dalla stagione 2008- 2009) prevede di investire 55 milioni di euro per lo sviluppo della stazione sciistica dell'alta Valle Brembana: «Poco meno della metà dell'operazione Percassi a San Pellegrino » dicono gli imprenditori protagonisti del rilancio, tanto per dare un'idea della portata del progetto approvato all'unanimità dal Consiglio di Piazzatorre.
OPERAZIONE STORICA
Un'operazione sicuramente storica per il paese e probabilmente mai vista, almeno dal punto di vista delle proporzioni economiche, in alta Valle Brembana. A prendere in mano le sorti della stazione invernale è una società facente capo a due imprenditori del settore immobiliare con esperienze anche nel campo turistico-ricettivo: sono Massimo Manenti, 39 anni, di Telgate, e Marco Vigani, 35 anni, di Villongo, entrambi titolari di una decina di altre società immobiliari (Vigani, per esempio, ha realizzato, in campo turistico la pista da bob estivo ai colli di san fermo).
«Quello degli impianti sciistici – ha detto Manenti a margine del Consiglio comunale dell'altra sera – è un settore nel quale non ci siamo mai buttati. Per noi, quindi, è una sfida, ma accettata volentieri». E lunghe sono state le trattative con il Comune per cercare un accordo, soprattutto sulla volumetria complessiva delle nuove abitazioni previste dalla società privata (Piazzatorre dispone già di centinaia di seconde case). «È stata una trattativa lunga e difficile – continua Manenti – iniziata nel luglio scorso. Ma alla fine si è trovato l'accordo. In dieci anni, dalla prossima stagione sciistica 2008-2009, investiremo 55 milioni di euro. Per la stagione imminente, invece, ci impegniamo a far funzionare gli impianti di Torcola Vaga: è un regalo che facciamo, in più, al Comune».
OPPORTUNITÀ PER TUTTA LA VALLE BREMBANA
«Sarà un'opportunità per Piazzatorre e tutta la Valle Brembana – aggiunte Vigani – che porterà sviluppo e lavoro». Una sorta di piccola «operazione alla Percassi», quindi, andrà di pari passo con la rinascita di San Pellegrino. «Il centro wellness (benessere termale, ndr)? Non vogliamo certo copiare San Pellegrino – continua Manenti –. È, più che altro, un “capriccio” a cui la società teneva e quindi è stato previsto nel piano di sviluppo. Ma la cosa importante saranno i posti di lavoro che si verranno a creare: almeno un'ottantina tra impianti di risalita e servizi nell'ex Colonia genovese». Ecco i dettagli dell'operazione.
L'ACQUISTO DELLE SEGGIOVIE
La società «Alta Quota» acquisirà gli impianti di risalita oggi di proprietà della Piazzatorre ski (Torcola Vaga) e della Sesp (Torcola Soliva), compresi il rifugio Gremei e relativi immobili (escluso il rifugio Scaia). Le seggiovie di Torcola Vaga saranno acquistate nell'asta del prossimo 24 gennaio (la base sarà di 850 mila euro) mentre quelle della Sesp con trattativa privata (il prezzo di cessione si aggira sui due milioni di euro). La proprietà delle seggiovie, quindi, sarà ceduta al Comune mentre la gestione decennale sarà affidata ad «Alta Quota». A garanzia del funzionamento degli impianti (invernale e, in parte, estiva), inoltre, la società privata stipulerà una fideiussione bancaria di 200 mila euro annui (fondi che, in pratica, il Comune incasserà in caso di mancato rispetto degli accordi da parte di «Alta Quota»).
L'UNIONE DEI COMPRENSORI VAGA E SOLIVA
Dopo anni di speranze sempre disattese, finalmente arriva l'unione dei comprensori sciistici di Torcola Vaga e Torcola Soliva, collegamento che «Alta Quota» dovrà garantire tramite la realizzazione di uno skiweg con impianto di innevamento, ovvero una pista che unirà le due aree sciabili. Per Piazzatore è un po' la realizzazione di un sogno: un unico grande comprensorio raggiungibile da due impianti di risalita. «Alta Quota», inoltre, sostituirà con una nuova seggiovia l'impianto di risalita «Zuccone» (monoposto a Torcola Soliva), prima della scadenza tecnica di vita della stessa prevista nell'aprile 2008 (ma prorogabile per due anni). La nuova seggiovia, quadriposto con tappeto, sarà posizionata in località Costa Piana per garantire un più facile collegamento con il comprensorio di Torcola Vaga. E in previsione, quindi, la possibilità di due nuove piste: Roccolo-Costa Piana e Costa Piana-Pista del Bosco.
L'EX COLONIA GENOVESE
La grande ex Colonia genovese (15 mila metri cubi di edificio), costruita a inizio Novecento e oggi in stato di degrado, verrà ceduta dal Comune ad «Alta Quota»: sarà trasformata per il 75% in albergo, centro wellness, bed & breakfast e alloggi residenziali da affittare; il restante 25% in appartamenti da vendere. I servizi ricettivi dovranno essere realizzati entri cinque anni dalla sottoscrizione della convenzione con il Comune (prevista entro 150 giorni dall'approvazione dell'accordo di lunedì scorso). Attorno all'ex Colonia genovese, inoltre, è prevista la realizzazione di un un'area verde attrezzata di almeno 2.000 metri quadrati, per una spesa di 260 mila euro.
OPERA BERGAMASCA RECUPERATA
Anche l'ex Colonia dell'Opera Bergamasca, in centro al paese, verrà recuperata: è previsto infatti l'acquisto da parte della società privata e la sua trasformazione in appartamenti da vendere. Anche qui «Alta Quota» dovrà realizzare attorno all'ex colonia un'area verde
attrezzata di almeno mille metri quadrati per un importo di 130 mila euro. Al Comune, inoltre, saranno ceduti spazi per 150 metri quadrati da adibire a magazzino o autorimessa.
NUOVI COMPLESSI RESIDENZIALI
Infine i nuovi complessi residenziali: sorgeranno o in località Tagliata (il bosco che si trova poco a monte dell'ex Colonia genovese) e/o in località Piazzo, entrambe situate nella parte nord del paese, nel quartiere Rossanella. Complessivamente, in base agli accordi raggiunti col Comune, “Alta Quota” disporrà di 16 mila metri quadrati di superficie per realizzare 46 mila metri cubi di abitazioni su due o tre piani fuori terra, oltre ai sottotetti agibili ma non abitabili. Entro i prossimi 150 giorni, ovvero entro metà aprile, «Alta Quota » dovrà presentare quello che in termini tecnici si chiama «Piano integrato di intervento», avente per oggetto il recupero delle due ex colonie e la realizzazione dei centri residenziali. Piano che andrà al vaglio del Consiglio comunale. Ma le linee generali per il rilancio, ormai, sono tracciate. Piazzatorre ora deve solo crederci.
Una commissione vigilerà sull'operazione
Dalla spaccatura in Consiglio comunale dell'aprile scorso, quando la maggioranza guidata dal sindaco Federica Arioli, si divise e non riuscì ad approvare il bilancio, al successo dell'altra sera, col voto unanime sul rilancio degli impianti di risalita. Sono stati sette mesi di fuoco, minacce di dimissioni, trattative, tentativi di riportare ordine sui banchi consiliari, che hanno visto protagonisti il sindaco e il consigliere regionale della Lega nord Giosuè Frosio, chiamato a fare da mediatore tra le parti. «Se siamo arrivati a questo risultato – ha detto il sindaco a inizio seduta – lo dobbiamo anche al consigliere Frosio chiamato a presiedere, in un momento delicato, il tavolo di concertazione creato sul problema degli impianti di risalita». E Frosio, a conclusione della seduta, ha ricambiato: «Da stasera per Piazzatorre e la Valle Brembana iniziano nuove stagioni – ha detto –. Dopo la spaccatura in Consiglio ho accettato la sfida e così ho cercato di darvi una mano. Ha prevalso lo spirito di collaborazione e ora bisogna andare avanti». Ma buona parte di merito va anche al sindaco Arioli che, alla fine, è riuscita a mettere tutti d'accordo. Unico punto di scontro durante il Consiglio dell'altra sera la proposta del consigliere Luca Arioli (maggioranza) di istituire una commissione che vigili sul rispetto dell'accordo con «Alta Quota». «Da parte dell'Amministrazione non c'è la volontà di condividere le scelte» ha sbottato Luca Arioli. Non è vero – ha risposto il sindaco – . Prendiamo, invece, atto della tua proposta. Ma inserirla nel documento presentato da “Alta Quota” significherebbe dover allungare i tempi dell'operazione». Dopo una lunga discussione finalmente la votazione sulla proposta di commissione del consigliere Luca Arioli. Con la sola astensione del consigliere Samanta Arioli (maggioranza) il Consiglio «ha preso atto » della proposta e in un prossimo Consiglio definirà le caratteristiche della commissione. L'unica altra grossa preoccupazione manifestata dal Consiglio è stata la prevista trasformazione ad area residenziale della località Tagliata. «Rispetto al Piazzo – ha detto il sindaco – ha un vincolo idrogeologico minore e quindi più facilmente la Regione potrà concederne l'edificabilità. Ci impegneremo, comunque, a fare in modo che l'area sia salvaguardata e che il centro residenziale sorga a Piazzo».
Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo
Inserito il 15 Novembre 2007 alle ore 17:28 GMT+0100
…. alla fine non si vedranno i 100 (!!!) posti di lavoro , il centro wellness , l’albergo , nemmeno la neve ; resteranno appartamenti e centro residenziale ( in italiano ancora appartamenti ) che servono solo a far guadagnare soldi a chi li vende.
…mi viene in mente il famigerato London Found di Foppolo-San Simone …..
e’ l’ennesima speculazione immobiliare e continuano a distruggerci l’alta valle .
Inserito il 15 Novembre 2007 alle ore 19:21 GMT+0100
molto superficiale il tuo commento Stefano…magari prova a leggere il piano approvato..e dopo scrivi ancora il tuo commento.
Inserito il 15 Novembre 2007 alle ore 22:03 GMT+0100
stefano, sono d’accordo con te chi vende le case guadagnerà dei soldi, visto che il rischio che ha corso investendo…..ma scusa chi compra casa avrà pure il sacrosanto diritto di avere quei servizi che altri paesi , garantiscono quasi tutto l’anno,
di poter sciare, visto che ha scelto di comprare casa in montagna e non al lago o al mare, chiaramente sempre che il tempo lo permetta, …di poter godere delle bellezze dell’altavalle e di poterle fare apprezzare e condividere anche agli amici
Il paese fantasma mette tristezza, le case hai ragione sono vuote perchè il villeggiante si annoiaaaaaa, gli amici e i parenti preferiscono andare altrove!!!!
Inserito il 16 Novembre 2007 alle ore 09:26 GMT+0100
Quello di Stefano è un grido di dolore, piano con le critiche.
Cè ben poco di nuovo sotto il sole, ciò che personalmente temevo di più si è puntualmente verificato: per l’ennesima volta il “pubblico” non sa far di meglio che assentire a nuove seconde case. In un luogo dove, semmai, era necessario dare una svolta in senso contrario, demolire parte di quel che c’è. Caro investitore privato, lo sai che c’è di nuovo? Che per ogni edificio in più che costruisci rispetto a quelli esistenti, ne devi acquistare uno di quelli meno pregevoli, di volumetria analoga, e lo devi radere al suolo recuperando l’area a verde. E sai che c’è di bello? Che per questa operazione ti sconto tutti i contributi di concessione sull’edificio nuovo.
Ecco, io sarei partito da qui per avviare una trattativa.
Perchè si va a eliminare il bosco sopra la ex colonia genovese? Ma lo vedete o no quale accozzaglia di brutti edifici è già oggi la Rossanella? E vi va bene così? Ma allora ditelo chiaro: di Piazzatorre non me ne frega nulla, voglio sciare alla faccia di tutto il resto. Mi sta bene un paese morto per undici mesi l’anno (a meno di non voler credere alle baggianate tipo sci sull’erba).
Caro Giorgio, scusami, ma il tuo commento è il paradigma della contraddizione, chiedi servizi ma non si capisce a cosa ti riferisci visto che apprezzi un programma nel quale non c’è traccia di essi (2000 mq di giardinetto? via, non scherziamo), rivendichi la possibilità di ammirare le bellezze dell’alta valle (paesaggio) e nel contempo ti sta bene che le eliminino… per permettere di sciare a chi non ha comprato la casa al mare!! Con la struttura urbanistica e sociale di un luogo non si scherza, gli inganni rivelano i loro effetti nel breve volgere di qualche anno. Lo “sviluppo” di cui si (ri)parla lo abbiamo già visto negli anni ’80 del secolo scorso e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti (non vale solo per Piazzatorre, e questo dovrebbe dirci qualcosa), ciò non ostante si ripercorrono le stesse strade: si punta sulle seconde case e poi, forse (cioè mai) si penserà ai servizi, senza peraltro dire da subito cosa si intende con questo termine, ma soprattutto senza considerare che un paese di poche centinaia di residenti veri non può permettersi di calare sul proprio territorio una capacità insediativa venti volte superiore, senza essere in grado di gestirne le esigenze e i costi (il mese di agosto dovrebbe insegnare qualcosa a chi ha occhi per vedere). Attendiamo pure di leggere in dettaglio la proposta del P.I.I., per carità, ma la prima sensazione a caldo è che Piazzatorre abbia definitivamente deciso di infilare la testa nel cappio e di aspettare lietamente che qualcuno dia un calcio allo sgabello.
Inserito il 16 Novembre 2007 alle ore 11:19 GMT+0100
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