Tecnologia, meccanica e storia dei bronzi nella ricerca di Paolo Riceputi, campanaro fin da . Ai docenti ha presentato anche un video, in cui alle tastiere eseguiva un brano a martelletto. Campane a festa, suonate a distesa e melodie d'allegrezza. Non è la descrizione di una festa patronale, ma il contenuto di una tesina presentata alla maturità da uno studente 'istituto «Paleocapa» di .

Se l'argomento può sembrare originale per una scuola che «sforna» periti meccanici, non lo è stato per chi ha scritto l'elaborato. Sagrista volontario della chiesa parrocchiale di San Martino oltre la Goggia, di Piazza e , a volte anche del santuario della Beata Vergine della Coltura a Lenna e organista nella parrocchiale di Moio de' Calvi, suona le campane sin da bambino e da nove anni fa parte della Scuola di .

È Paolo Riceputi, 19 anni di Lenna, che è riuscito a portare la sua passione tra i banchi dell'Itis scrivendo un elaborato dal titolo «La tecnologia e la meccanica delle campane». In copertina il campanile della «sua» chiesa di San Martino e all'interno numerose illustrazioni e foto in cui Paolo è ritratto mentre suona le campane sui campanili del santuario della Coltura e delle parrocchiali di Roncobello, e . «Ho scelto di trattare nella tesina un argomento a molte persone ancora sconosciuto – spiega Paolo nell'introduzione della sua tesi -. Faccio parte della Scuola campanaria dalla sua fondazione e posso ritenermi un campanaro, dato che sono in grado si eseguire il suono “a distesa” e “d'allegrezza”, che tratto anche all'interno della tesina».

L'elaborato si articola in vari settori: dalla definizione di campana ai cenni storici, dalla fusione alla descrizione di tutti i componenti della struttura di un campanile. Un ampio spazio della tesi è poi dedicato alla meccanica delle campane e alla loro manutenzione. Durante la discussione della tesina, Paolo ha anche proiettato un video di pochi minuti in cui eseguiva un brano «a martelletto» (suonando la tastiera), e al termine non è mancato l'applauso dei professori che componevano la commissione d'esame. «Gli insegnanti mi sono sembrati interessati – dice lo studente sorridendo -: non smettevano, infatti, di interrogarmi». Nella conclusione il giovane, che fa anche parte della banda parrocchiale, si augura che il suono delle campane «torni ad essere amato e apprezzato». Ora, conclusi gli esami di maturità, per Paolo cominciano le vacanze estive, «dedicate alle campane» dice lui… e non ne avevamo dubbi.

Eleonora Arizzi – L'Eco di Bergamo