Alta Brembana – Il progetto di un parco eolico al passo San Marco, il valico che unisce Valtellina e Valle Brembana, sarà molto probabilmente ridimensionato: quattro pale anziché le sei previste inizialmente (se ne parla ormai da quattro anni), più basse (da 90 a una cinquantina di metri) e con minore . Anche se poco, per ora, trapela dalla società milanese Centuria che ha chiesto la realizzazione del parco eolico. Martedì, nella sede della Provincia di Sondrio, si terrà la conferenza dei servizi di tutti gli enti interessati al progetto, sia valtellinesi sia bergamaschi. Qui dovrebbe essere presentato il nuovo progetto, ridimensionato rispetto a quello iniziale dopo le richieste del Comune di Albaredo per San Marco (paese su cui, insieme a Bema, sorgeranno gli ) e del Valtellinesi.

Le pale previste sarebbero quattro rispetto alle sei iniziali: due quelle tolte perché il cantiere avrebbe occupato parte della storica via Priula; quindi l'altezza dovrebbe essere stata abbassata a una cinquantina di metri e non dovrebbe essere più prevista neppure la cabina di trasformazione. In sostanza un impatto ambientale ancora diminuito anche se la Regione, da tempo, proprio sull'impatto ambientale aveva dato il suo ok, anche sul progetto precedente.

I versanti, quello valtellinese e quello orobico, peraltro, restano di opinioni opposte. Sostanzialmente favorevole Sondrio (Provincia, Comunità montana di Morbegno, Parco delle Valtellinesi, Comuni di Albaredo e Bema hanno detto sì), contraria la Bergamasca (Parco delle Orobie e Cai), anche se il parere orobico non dovrebbe essere così vincolante proprio perché il parco sorgerà in provincia di Sondrio.

«Quello di martedì – spiega l'assessore di Albaredo Patrizio Del Nero – dovrebbe essere un incontro interlocutorio. La società presenterà il progetto, probabilmente ridimensionato, dopo le richieste nostre e del Parco delle Orobie valtellinesi. La decisione spetterà alla conferenza dei servizi, ovvero ogni ente competente dovrà dare la sua autorizzazione. E l'eventuale no dovrà essere adeguatamente motivato, pena sanzioni successive. Di fronte al parere favorevole degli enti la Provincia di Sondrio non potrà che prenderne atto e dare il via libera al parco». Favorevole anche il sindaco di Bema Giacomo Lanza: «L'impianto non avrà l'impatto che si descrive – dice – anche perché i pali dovrebbero essere mascherati. Per i Comuni, inoltre, l'introito economico sarà importante». «Le pale – aggiunge il presidente della Comunità montana Silvano Passamonti – si vedranno solo nei pressi del passo, perché nascoste dietro un costone. Nessun impatto. Questa è un'occasione da non perdere. Non si può parlare sempre di energie alternative e poi dire di no a priori».

Nel fronte del no, sul versante di Sondrio, ci sono , l'Associazione amici degli alpeggi (che ha lanciato un petizione) e il Wwf. Una contrarietà legata fondamentalmente «all'impatto visivo e paesaggistico e ai danni per l'avifauna del passo».

Sul versante bergamasco il no più deciso arriva dal Parco delle Orobie. «Restiamo dell'idea che il passo San Marco non vada bene – dice il presidente Franco Grassi – perché punto di comunicazione tra due valli. Si cerchi un altro luogo, più isolato». E recentemente si è espresso contro anche il coordinamento «Orobievive», sempre per presunti «danni paesaggistici».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di

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