E la Val Brembana rinasce con… lo zafferano

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La Val Brembana prova a rinascere con un fiore. Da due anni alcune famiglie, raccogliendo l’invito del vicariato e dell’associazione Gente di Montagna, hanno iniziato a coltivare lo zafferano. Un esperimento che sta mettendo radici, tanto da gettare i semi di una nuova microeconomia su un territorio che più di altri è stato inaridito  dalla crisi. Tutto è partito dall’intuizione del vicario, don Alessandro Beghini. «Ci siamo chiesti che tipo di Chiesa vogliamo essere in questo tempo – spiega – . Non possiamo occuparci solo di liturgia, ma anche dei giovani che perdono il lavoro e abbandonano queste terre. Il mito dell’andare a far soldi in città è tramontato, occorre riscoprire alcune risorse e ricreare i legami perduti. Abbiamo incontrato gente di altre valli per capire quali soluzioni adottare. E abbiamo capito che servivano azioni concrete». Come acquistare dei bulbi e piantarli nel terreno. «Abbiamo scelto lo zafferano perché ci serviva un’idea originale, che suscitasse curiosità e facesse da catalizzatore». La gente ha cominciato a informarsi, cinque famiglie hanno iniziato la coltivazione su piccoli appezzamenti. Per partire basta un investimento di 150 euro, se va bene con il primo raccolto si arriva già a coprire la spesa. Poi i bulbi si riproducono e i fiori aumentano. Lo zafferano rende fino a 40 euro al grammo, ne basta poco per racimolare un piccolo gruzzolo.

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Dat Valli in F@miglia, formazione per imprese e cittadini

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FormazioneZogno – In un mercato sempre più competitivo ed in continuo mutamento, dove le nuove tecnologie fanno da padrone, a volte ci si promuove poco e male. Proprio per questo le imprese oggi per sviluppare il loro business nell’ottica di una piena e soddisfacente risposta alle esigenze dei propri clienti, hanno la necessità di investire in formazione, per continuare a generare crescita e sviluppo. Nasce seguendo proprio questa filosofia la proposta formativa del Distretto delle Attrattività Territoriali «Valli in F@amiglia», che proporrà a breve percorsi di formazione riservati alle attività produttive locali che operano nei settori del commercio e del turismo, oltre che ai residenti dei comuni del Dat (Zogno, Valbrembilla, Sedrina, Valtaleggio, Ubiale Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassina, Cremeno, Pasturo). Si tratta di ben 80 ore di formazione completamente gratuita ed improntata su più temi: dal web marketing per la promozione del turismo all’accoglienza e alla comunicazione orientata al cliente, passando per le opportunità finanziarie e di accesso al credito fino all’inglese per il turismo. «Ampliare la propria conoscenza del web per chi opera nel settore del turismo è oggi più che una necessità – ha spiegato Giampaolo Pesenti, assessore delegato al Commercio e Turismo del Comune di Zogno-.

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Alpini dell’alta valle Nel corteo per il 90° decine di gagliardetti

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Branzi – Il gruppo alpini dell’alta Valle Brembana ha festeggiato domenica scorsa il 90° di fondazione. Quest’anno è stato Branzi a ospitare l’evento svoltosi con composta solennità e con la partecipazione di alpini e non soltanto della valle del Brembo, di valligiani e turisti che si sono fatto coinvolgere camminando con le penne nere nel corteo verso il monumento ai Caduti. Partiamo dall’ultimo atto della manifestazione, quando il rappresentante della sezione provinciale ha consegnato alle pubbliche amministrazioni, alle forze dell’ordine e ad altri presenti una copia dell’Almanacco 2014 della sezione Ana di Bergamo. Una copia è andata anche ad Antonio Calvi, classe 1919, e a Roberta Midali, classe 1994. Calvi è uno degli ultimi tre reduci della Campagna di Russia; Midali, di Branzi, è invece caporale alpino al centro sportivo Esercito di Courmayeur, componente della formazione giovanile della squadra nazionale Fisi di sci alpino e campionessa italiana in carica. In questo gesto si è voluto vedere il concetto dell’«alpinità», un passaggio di consegne – che sono improntate agli ideali di amor di patria, di socialità, di attenzione alla persona, di ripudio della guerra – dal vecio al bocia. Un discorso che continua dal 1919 appunto quando – ha ricordato il consigliere nazionale Ana Giorgio Sonzogni – i reduci della Grande Guerra decisero di fondare l’Ana.

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Una Botta esplosiva

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zzzzrvltmmgSedrina – “Ci sono giornalisti? No. Ok, allora si può iniziare”. E’ un po questo il succo amaro di quanto accaduto nell’incontro informativo di ieri sera, alla Botta. Si parlava, o così mi è sembrato, nel grande minestrone di idee, di quanto accaduto sabato scorso, quando un gruppo di ospiti della casa San Giuseppe è sceso in rivolta sulla provinciale. Tutti immagino saprete, anche se solo in parte la storia. Piccola precisazione: è vero l’episodio riguarda il territorio tra Sedrina e Villa d’Almè, ma non è per caso di interesse pubblico? Si, e non solo vallare. Tutti hanno il sacrosanto diritto di essere informati, a prescindere. Fa sorridere la scelta di aver riservato i posti ai soli residenti, l’aula era grande e si stava larghi. E tanto alla fine poi sono comunque entrati tutti, come giusto doveva essere….

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