Olmo al Brembo – La comunità di Olmo al ha accolto il vescovo Francesco Beschi in occasione dell'inaugurazione dei lavori di restauro del campanile della chiesa parrocchiale, eseguiti nel 2008. Durante la mattinata le campane hanno suonato a festa, inaugurando anche il cosiddetto «doppio sistema» con suono a tastiera e a distesa, grazie alla professionalità della scuola di . Don Pierantonio Spini, parroco di Olmo, ha salutato il vescovo sottolineando come il campanile identifichi una comunità ed è segno della sua storia. Il vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica e ha proposto una riflessione semplice e profonda sul significato del campanile. «In questi tempi qualcuno ritiene troppo invadente il – ha detto – ma dove non si sente più questo suono, il vuoto diventa visibile. Quando le campane vengono rimosse per un restauro, lassù in alto si vede il vuoto, come fosse un volto senza occhi».

Le campane hanno da sempre scandito la vita degli uomini, per annunciare le gioie e i dolori. «Il campanile – ha proseguito – è il comunicatore della vita di ciascuno all'interno della comunità, annuncia una notizia che non riguarda un fatto esclusivamente privato, ma comunitario». Alle famiglie monsignor Beschi ha donato parole di speranza. «Il campanile dice la fede anche ai vostri figli, a quelli che stentano a riconoscersi all'ombra del campanile e sembrano indifferenti alla vita della comunità cristiana. Non perdiamo la fiducia in Dio che può raggiungere ogni cuore». Ha poi messo in guardia dal pericolo di chiusura. «Il campanile ha il suo peccato che è il campanilismo. Avviene quando la comunità si ripiega su se stessa, pensa di essere un mondo a parte, non pratica l'accoglienza e guarda con astio le comunità vicine. Il nostro cuore sia sempre aperto ad accogliere l'altro».

L'ultima immagine ha portato il pensiero all'ombra che il campanile spiega sul paese. «La sua ombra raggiunge tutti e ci indica che c'è la Chiesa. L'ombra si allunga verso tutte le e non è oscurità, ma segno di una presenza. Ci ricorda la presenza di Colui che è il vivente e che ci dà la vita, nonostante le sconfitte e le fatiche e ci fa ritrovare la speranza, così come quando tornate al vostro paese e, alzando lo sguardo, potete vedere la presenza rassicurante del vostro campanile». Al termine della Messa, nello spazio esterno alla chiesa, il vescovo ha impartito la benedizione, poi la festa è proseguita nell'ex segheria dove è allestita una mostra sulla storia del campanile. Lì i giovani della Scuola campanaria hanno eseguito un concerto sulle campanine. La mostra resterà aperta sabato e domenica fino al 2 maggio.

Monica – L'Eco di Bergamo