Piazzatorre – Niente da fare. A oltre due anni dall'approvazione in Consiglio comunale, il rilancio di non decolla. E ora Comune e imprenditore privato (la società «Alta quota») sono intenzionati a ridurre gli investimenti. Il piano di rilancio, che nel marzo 2009 ebbe il via libera dal Consiglio (allora guidato dal sindaco Federica Arioli), prevedeva investimenti, da parte del privato, per circa 50 milioni di euro: l'ex colonia Genovese trasformata in albergo, circa 400 appartamenti da ricavare nell'ex colonia e in località Tagliata (dove oggi c'è un'abetaia), nuove e .

La scorsa stagione invernale la società «Alta quota» dell'imprenditore Marco Vigani ha unificato i comprensori sciistici di Torcola e Torcola Soliva, realizzando un sogno a Piazzatorre inseguito da anni. Ma la firma finale, davanti al notaio, dell'accordo che avrebbe dovuto dare il via a tutti gli altri interventi di rilancio è sempre stata rinviata, per «questioni giuridiche», si diceva dal Comune.

Poi, però, sarebbero subentrati motivi più sostanziali, secondo l'imprenditore privato e il Comune: crisi economica globale e del settore immobiliare in particolare. Così, in queste settimane, amministrazione comunale e società «Alta quota» stanno trattando per ridefinire gli accordi. Ed evitare che quanto previsto vada completamente abbandonato. «Cercheremo una soluzione più bilanciata al momento economico – dice Marco Vigani –. Presumibilmente, quindi, gli accordi saranno modificati, con riduzione delle volumetrie e meno investimenti. L'impegno sugli impianti sciistici (in gestione ad “Alta quota”) rimarrà finché ci sarà l'accordo. Speriamo, entro l'estate, di trovare una soluzione positiva».

In sintonia con il privato anche il sindaco Michele Arioli: «L'accordo come era stato previsto, in questo momento, secondo l'imprenditore, ha problemi di realizzabilità – dice –. Noi, di certo, non vogliamo infilarci in un tunnel affrontando da soli il progetto. Conflitti con la società privata non ce ne sono, stiamo cercando un piano alternativo, naturalmente che sia vantaggioso anche per il paese». Quindi un ridimensionamento delle costruzioni, probabilmente a partire dalle 280 case che erano previste al posto dell'abetaia in località Tagliata. «Se riduzione delle volumetrie ci sarà – continua il sindaco – questa riguarderà innanzitutto la Tagliata. Da un punto di vista immobiliare per noi restano prioritari i recuperi delle due ex colonie».

E per avere informazioni sulla travagliata operazione di rilancio il gruppo di minoranza guidato dall'ex sindaco Federica Arioli ha chiesto un'integrazione all'ordine del giorno del Consiglio comunale fissato per stasera (tra gli altri punti anche il bilancio di previsione). «Siamo preoccupati per il ritardo nell'approvazione degli accordi – dice l'ex sindaco – e per la mancata informazione alla popolazione». «L'informazione alla minoranza è stata data – replica il sindaco –. E in Consiglio non potrò dire molto di più di quanto già riferito un mese fa: si sta lavorando per trovare una soluzione».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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