San Pellegrino Terme – Obiettivo aprire le nuove terme entro giugno o «la fine del 2014». I tempi per il sogno di rilancio di San Pellegrino si sono allungati – causa la crisi economica globale, sostengono gli attori – ma la meta resta immutata e i piani riconfermati: si punta soprattutto a essere operativi per l' e, nel frattempo l'auspicio è che le sollecitazioni per la riapertura della casa da gioco nella cittadina termale possano trovare risposta positiva. La firma in municipio Ieri, nel municipio di San Pellegrino, l'assessore regionale al Turismo Giovanni Bozzetti, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, il sindaco Vittorio e l'imprenditore Antonio Percassi, hanno ribadito la volontà di proseguire, riformulando tempi e contenuti 'accordo che firmarono nel 2007 a per il rilancio della cittadina. È seguito un sopralluogo ai cantieri più significativi, dal casinò al centro termale.

I lavori per le nuove terme sono di fatto iniziati nella storica area dell'ex hotel Milano, affidati all'impresa Miri di Ezio Micheli, di Ghisalba. Conclusa la demolizione della parte più recente dell'ex albergo termale ora si dovrà procedere con il recupero dello storico porticato e la costruzione delle piscine (al posto del vecchio albergo), per un costo preventivato di 16 milioni di euro. Le terme, una volta concluse, saranno acquistate dal Comune che resterà quindi proprietario di tutta l'area storica comprensiva del casinò. La gestione, invece, sarà del gruppo Percassi, tramite la società di Quadrio Curzio, specializzata in Italia in centri termali. La conclusione – secondo i tempi indicativi del nuovo cronoprogramma – è fissata per giugno del prossimo anno, o «entro fine 2014», come precisato da Percassi. Nel frattempo dove sorgeva il vecchio hotel Milano è stata montata una struttura provvisoria a riparo della storica sorgente della , con tanto di sismografi per rilevare eventuali vibrazioni. Proseguono anche i lavori al casinò, struttura anch'essa in gestione al gruppo Percassi.

Il nuovo teatro, completamente rifatto rispetto alla vecchia sala (non avrà più la galleria), dovrebbe essere concluso entro quest'estate, pronto a ospitare congressi ed eventi. Da maggio, invece, dovrebbe tornare disponibile l'utilizzo della restante parte di casinò. Alla conclusione manca il recupero delle vecchie cucine. Un ingresso al teatro del casinò, peraltro, sarà ricavato anche dall'esedra a fianco del porticato delle terme, in modo da poter garantire un utilizzo separato dell'edificio . Grand hotel vendesi Se terme e casinò sembrano a portata di mano, più lontani sono centro commerciale- residenziale e recupero del Grand hotel. Percassi ha ribadito la necessità di far partire innanzitutto le terme, elemento che potrà poi fare da attrazione anche per altri investitori e quindi consentire di avanzare nell'operazione. Il nuovo quartiere commerciale-residenziale, di cui è stato possibile avere un'idea grazie a un filmato, viene ipotizzato non prima dell'estate del 2015. Ancora più in là (fine 2017) sono stati fissati la riattivazione dell'hotel Vetta e dell'area Paradiso, ma la vera incognita resta il Grand hotel, per il recupero del quale gli enti pubblici non hanno trovato i soldi (condizione essenziale perché il privato possa continuare). Da qui anche l'ipotesi, quasi certa per il Comune, della messa in vendita, per un valore stimato intorno ai 5 milioni di euro.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo