No alla fusione dei Comuni, costituito un comitato
Senza categoria Articolo letto da 1.727 utenti - Pubblicato il 18 Ottobre 2011Olmo al Brembo – Un comitato per protestare contro il decreto legge del governo che prevede l'accorpamento dei piccoli Comuni. Composto dai sindaci di Mezzoldo Raimondo Balicco, di Valtorta piero busi, di Olmo al brembo Carmelo Goglio, di Branzi Angelo Rossi e di Cassiglio Livio Ruffinoni, si è costituito al termine di un incontro svoltosi nella sala polivalente di Olmo al Brembo. Organizzato dai Comuni di Olmo, Mezzoldo, isola di fondra e Roncobello, aveva come titolo «Salviamo i nostri Comuni».
«Solo demagogia»
Carmelo Goglio (Olmo) ha spiegato il motivo della serata: «Unire i comuni non significa risparmiare e dobbiamo smascherare questa demagogia. È nostro compito e dovere cercareforme alternative di protesta: alla linea istituzionale, come la delibera di un documento in tutti i consigli comunali, bisogna affiancare delle azioni civili». Sulla stessa linea Giovanni Berera (Isola di Fondra): «Chi ha deciso questa manovra non conosce i nostri territori: protestiamo tutti insieme, al di là del colore politico al quale apparteniamo». «Siamo stati abbandonati da tempo, ma questa manovra è eclatante. Da un'indagine dell'Anci risulta che il costo dei piccoli comuni equivale a quello di tre onorevoli: se ci uniscono, dov'è il risparmio?», ha detto Raimondo Balicco (Mezzoldo).
I sindaci hanno sottolineato di essere stati lasciati soli. Il 17 novembre la Regione dovrà decidere gli ambiti territoriali e i sindaci della valle brembana devono affrettarsi. «Dobbiamo essere noi a organizzare le azioni di protesta, perché non c'è nessun ente che ci sta sostenendo: quale politico ci ha voluto incontrare?», sono state le parole di Vittorio milesi (San Pellegrino). Angelo Rossi (Branzi) ha presentato un documento contro la manovra, approvato in Consiglio. Livio Ruffinoni (Cassiglio), oltre ad assicurare che il presidente nazionale di Uncem e vicepresidente Anci Enrico borghi è disposto a incontrare i sindaci, ha proposto che le azioni di protesta siano estese a tutti i sindaci dei piccoli Comuni di bergamo e di Brescia.
Maxi Consiglio
Simbolica la proposta di Carletto Forchini (Isola di Fondra): un maxi Consiglio, composto dai 29 Consigli dei paesi della Valle sotto i mille abitanti, che approvi un documento di protesta. Consegnare la fascia tricolore al Prefetto è «l'unica soluzione» per Bruno Milesi (Roncobello). Coinvolgere nelle decisioni la Chiesa «perché chiudere un Comune significa distruggere il senso di comunità» è infine il consiglio di Piero Busi (Valtorta). Al termine dell'incontro è stato creato il comitato che a breve si riunirà per prendere in esame le proposte e decidere le azioni di protesta civile.
Eleonora Arizzi – L'Eco di Bergamo
3 Risposta a “No alla fusione dei Comuni, costituito un comitato”
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Inserito il 18 Ottobre 2011 alle ore 14:19 GMT+0100
Ma nel 2000 dove eravate? Eppure a leggere i nomi costituenti il Comitato eravate tutti sindaci. Spiegate ai vostri cittadini del perchè avete fatto finta di niente nel 2000 quanto il dl prevedeva forti incentivi economici sia da parte dello Stato che da parte della Regione (10 anni) in caso di fusione o unione dei Comuni.
Inserito il 18 Ottobre 2011 alle ore 14:21 GMT+0100
…..Dimenticavo in Germania non esistono Comuni sotto i 5000 abitanti, eppure la i servizi funzionano e la gente non si lamenta.
Inserito il 18 Ottobre 2011 alle ore 18:19 GMT+0100
Forza avanti così, perchè tanta resistenza? Campanilismo? Per favore, diamoci una svegliata!