3e942b5e7ccaa9a4af37c49330f81eadOrnica – Sommerso da 7 metri di . Come, probabilmente, non succedeva da decenni. Ma questa è la prima volta che il «bagno» di neve viene eccezionalmente documentato grazie alla webcam installata nel 2009 dai volontari del portale Internet . Il rifugio del Cai Alta Cesare Benigni , a 2.222 metri di quota, in territorio di Ornica, sta ormai scomparendo: la neve caduta in questi mesi, soprattutto quella delle ultime settimane, ha quasi raggiunto il punto più alto, mancherà sì e o un metro al culmine. Il tetto sopra l'ingresso ha comunque scaricato bene la neve ai lati 'edificio. E danni strutturali non dovrebbero essercene. Per diversi giorni la webcam è rimasta quasi oscurata da nebbie e nevicate e osservare il rifugio non sempre era possibile. Ieri mattina, invece, con l'apertura del cielo fino alle 11 è apparso il rifugio, o quanto ancora si riusciva a intravedere tra la neve e l'immagine è finita sul portale www.orobiemeteo.com.

A gestire il rifugio nel periodo estivo, dal 2006, c'è Elisa Rodeghiero di Corna Imagna, aiutata dal marito Massimiliano Carbonari. E con loro, tra rocce e camosci, in uno dei rifugi più belli delle nostre montagne, realizzato nel 1984 come punto di appoggio al sentiero 101 delle Orobie Occidentali, ci sono anche i due figlioletti, ora di sei e un anno. Portati in quota anche quando avevano pochi mesi. L'eccezionalità, insomma, fa parte della loro vita. «Da quando gestiamo il rifugio dicono Elisa e Massimiliano non abbiamo mai visto così tanta neve. Ci è stato confermato anche dall'ispettore del Cai. Davanti, ovvero il lato d'ingresso che si vede dalla webcam, la neve avrà raggiunto i 4-5 metri e mancherà un metro e mezzo alla del tetto. Sul lato opposto, invece, dove l'edificio è su tre piani perché parte da un livello più basso, la sala pranzo è già coperta e il manto, accumulato anche dal vento, avrà raggiunto i 7-8 metri ».

«Danni alla struttura non dovrebbero esserci – continuano Massimiliano ed Elisa – perché il tetto ha scaricato bene la neve ed è stato rinforzato di recente. La chiusura di porte e finestre è ermetica, quindi non dovrebbero esserci state infiltrazioni. Speriamo ». L'interrogativo è sui tempi della riapertura estiva. Elisa e Massimiliano ricordano: «La scorsa stagione dovemmo attendere metà giugno perché ci furono nevicate a maggio e le temperature erano basse. Quest'inverno, paradossalmente, è più caldo, anche se con più neve». Dalle 11 di ieri mattina il rifugio è di nuovo scomparso alla webcam, stavolta avvolto dalle nebbie e dalla nuova perturbazione in arrivo. Quel metro e mezzo che manca per avvolgere del tutto il rifugio non è così lontano.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di

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