«Quell'area resterà produttiva, non vogliamo un altro supermercato». Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti respinge così le richieste della Conad, la società cooperativa costituita da commercianti che, recentemente, ha acquisito l'immobile 'ex con l'intenzione di aprire un punto vendita. Lo stabilimento ha cessato ogni attività lo scorso settembre, trasferendo la produzione in Ungheria. La Conad ora ha comprato la struttura con l'intenzione di aprirvi un supermercato di circa 1.500 metri quadrati. «Vorremmo trasformare in commerciale almeno parte dell'immobile – spiega Ivan Marchesi, responsabile dell'Area sviluppo Conad Nord Italia – e quindi vendere il resto, lasciandolo produttivo. Abbiamo chiesto al Comune, tramite un'osservazione al Piano di governo del territorio, la modifica della destinazione d'uso e restiamo fiduciosi.

Secondo noi potrà essere un'occasione di occupazione anche per il paese, assorbendo parte dei dipendenti dell'ex Miti ora in mobilità. La posizione della struttura è decentrata rispetto al nucleo storico, quindi pensiamo non possa danneggiare le piccole attività: peraltro, siamo una società cooperativa e quindi disponibili ad avere come soci commercianti del paese che dovessero trovarsi in difficoltà».

Ma dall'amministrazione comunale leghista un secco no alla proposta avanzata da Conad. «Abbiamo avuto un incontro lo scorso autunno – continua il sindaco Giuliano Ghisalberti – e in quell'occasione siamo stati chiari: quell'area resterà produttiva. E come sindaco, appena insediato, ho confermato quanto già sostenuto dalla precedente amministrazione comunale, cioè il mantenimento a uso produttivo dell'area. E su richiesta dei sindacati e delle maestranze, inoltre, ho continuato a sostenere tale intendimento. Non abbiamo mai cambiato idea».

, peraltro, dispone già di due supermercati, il centro Pellicano nei pressi del piazzale del mercato e un Ld del gruppo Lombardini vicino alla stazione degli autobus. Più altri piccoli market. «Sono già sufficienti – continuano il sindaco e l'assessore Angelo Curnis –. Sappiamo quali sono le conseguenze negative di queste strutture di vendita sui piccoli negozi e, quindi, ribadiamo che l'ex Miti manterrà la destinazione produttiva. L'auspicio è che qualche altra azienda possa prendere il posto della Miti, salvaguardando l'occupazione».
«Nel frattempo – conclude il sindaco – in una riunione prevista a metà febbraio, verrà illustrato ai dipendenti Miti in cassa integrazione a zero ore dal 19 gennaio, l'accordo sottoscritto al ministero del Lavoro lo scorso 7 gennaio e l'accordo di mobilità sottoscritto all'Unione industriali di ».

L'Eco di Bergamo