Manifattura Valle Brembana senza stipendio da giugno, bloccata la produzione
Senza categoria Articolo letto da 97 utenti - Pubblicato il 1 Ottobre 2013Zogno – La manifattura di valle brembana che per più di un secolo ha dato lavoro agli Zognesi e a gran parte della valle brembana si trova da ormai diversi anni in crisi. Dopo otto anni di cassa integrazione, stamane è avvenuto l'incontro tra i sindacati e la direzione della M.V.B ( manifattura di Valle Brembana) e non avendo adempito i pagamenti dal mese di giugno e dopo l' ennesime promesse, mai mantenute. Si è deciso durante l'assemblea avvenuta oggi alle 14 in seguito alla votazione, di fermare la produzione da martedì 1 ottobre ad oltranza fino a venerdì 4 ottobre, quando avverrà l'incontro in Regione tra i sindacalisti e l'assessore del lavoro e i rappresentanti dei lavoratori.
La tensione tra i dipendenti e la direzione attuale è scaturita dai mancati pagamenti dal mese di giugno. Entro il 23 di settembre, infatti, MVB avrebbe dovuto erogare il 70% dello stipendio di giugno, mentre il saldo sarebbe dovuto arrivare nella giornata di lunedì 30 settembre.
Così non è stato.
Fino alla data di oggi è stato pagato solo il 20% dello stipendio di quel mese. In solo dieci minuti di riunione hanno terminato il discorso dicendo che la causa è la mancanza di fondi per i pagamenti. La ditta pur ricevendo commesse di lavoro e dunque producendo non riesce a pagare gli stipendi a propri dipendenti, i quali da tempo, si domandano che fine fanno i soldi. La situazione è paradossale dal momento che l'azienda sta usufruendo di un Contratto di solidarietà: oggi si sentono fortunati i dipendenti di MVB che non lavorano, cioè circa il 60% dell'organico, essendo gli unici a ricevere lo stipendio regolarmente dall'INPS. Da domani mattina, con l'inizio del primo turno lavorativo alle 6 la ditta sarà presidiata dagli operai fino al tardo pomeriggio.
Tutti i dipendenti si auspicano che anche la comunità di zogno, a partire dal sindaco e addetti prendano coscienza che la situazione è grave e che intere famiglie che un tempo hanno costruito la loro sicurezza lavorando in questa azienda si trovano senza sussistenza.
Nicolò Belloli – Bergamo NEWS
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