Cornalba – L'eccidio, uno dei più tragici episodi della Resistenza , avvenne il 25 novembre e il 1° dicembre 1944 a Cornalba, in Serina. Morirono 15 partigiani della brigata «Giustizia e libertà», uccisi dai fascisti che, per colpirli, non esitarono a piazzare una mitragliatrice sul campanile sparando sugli uomini in fuga. Dal 1945, ogni anno i partigiani bergamaschi risalgono la valle da , ricordano quei drammatici giorni e rendono omaggio ai Caduti. Così succederà anche domani, con la giornata-ricordo organizzata dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), presieduta da Salvo Parigi.

Il ritrovo a Bergamo
Il ritrovo sarà alle 8,30 al palasport di Bergamo, quindi la partenza dell'autocolonna con omaggio alle lapidi dei partigiani Caduti a Zogno, Ambria, e Rosolo di Serina. Alle 10,15, a Cornalba, la Messa di suffragio, seguita dal discorso delle autorità, tra cui il senatore Tullio , presidente del comitato regionale lombardo Anpi. Alle 12 ci si sposterà a Serina, per l'omaggio alle tombe dei Caduti russi.

Così Salvo Parigi ricorda quei tristissimi giorni di dolore.
«Era la mattina, verso le 7,30, una colonna della compagnia Op di Bergamo della Repubblica Sociale iniziò un rastrellamento a di partigiani. Erano cinquanta militi. Appena prima di Rosolo incrociarono due corriere, le fermarono; sulla seconda identificarono i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa e Antonio Ferrari. Li uccisero sul posto. Poi la colonna proseguì dividendosi in due tronconi. Il primo gruppo di rastrellatori raggiunse la piazza di Cornalba, una mitraglia venne piazzata su un prato, un'altra sul campanile della chiesa. Giovani e partigiani del paese fuggivano sulle pendici dell'Alben, facilmente visibili, ormai bersagli mobili. Vennero uccisi Pietro Cornetti, Battista Mancuso e Giuseppe Maffi. Mentre si continuava a sparare venne catturato il partigiano Franco Cortinovis che fu portato in piazza, malmenato, interrogato e ucciso. Alle 10 venne dato il “cessate il fuoco”, iniziò il rastrellamento risalendo i prati: vennero fatti prigionieri Luigi Maver, Egidio Bianchi, Luigi Carrara, Callisto Sguazzi Peter. Peter venne subito assassinato. Maver, Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi e Lorenzo Carrara furono riconosciuti collaboratori dei partigiani e portati a Bergamo, torturati e incarcerati. Lorenzo Carrara morì per le torture».

Il rastrellamento di dicembre
«Il 1° dicembre ci fu un nuovo rastrellamento – continua Parigi –. Morì il partigiano Celestino Gervasoni. In una vennero uccisi tre partigiani russi e un partigiano di 17 anni, Mario Ghirlandetti. In totale morirono in 15. Per il movimento partigiano fu un colpo durissimo».

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