E noi saremmo parte dei cosiddetti Enti “inutili”? Mi sembra che si sia provato l'esatto contrario! Il fondamentale ruolo di coordinamento dei Comuni montani che svolgono le Comunità Montane è dimostrato nei fatti. E' vero, si doveva porre un freno al crescere degli sprechi e abbiamo apprezzato lo sforzo, ma forse sono altri gli Enti e Società alle quali rivolgere le attenzioni. Basta considerare la Montagna come la cenerentola politica. Sono pochi i numeri ma il territorio è immenso e il cuore e la volontà dei montanari e grandissima! Speriamo che in tempi brevi la Regione Lombardia, che si è sempre dimostrata vicina ai nostri problemi, si pronunci chiaramente rispetto ai concetti di montanità e soprattutto ai trasferimenti dei fondi per poter programmare il prossimo anno e quelli futuri per il bene della Gente di Montagna.”

E' lo sfogo del Presidente della Alberto Mazzoleni, che si unisce al coro della sua giunta e delle altre 22 Comunità Montane lombarde unite sotto l'azione dell'Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani). Durante il convegno alla Fiera di San Matteo di venerdi 24 settembre è emerso in modo preciso e puntuale dalle relazioni degli Assessori della Comunità Montana il grande lavoro svolto nel primo anno di mandato, i tantissimi servizi offerti ai Comuni e la moltitudine di progetti per la Montagna che si stanno sviluppando in (si prenda ad esempio il progetto “Patto dei Sindaci” che vede la Valle Brembana leader in Europa). E questo grazie anche alla nuova Legge regionale che ha reso snello ed incisivo il processo decisionale.

E' emerso però anche un certo malumore rispetto alla “poca considerazione e la scarsa attenzione verso questo Ente che vede impegnati amministratori sempre in prima linea sul territorio e veramente vicini ai problemi della Gente che svolgono la loro attività addirittura senza alcuna indennità, gettone o emolumento”, come ha affermato il vice presidente Giovanni Fattori. “Con il decreto legge n.78 del 31 maggio 2010 – spiega Fattori – si dimostra che rimaniamo a fare gli amministratori senza alcuna retribuzione o gettone in qualsiasi forma percepiti, in pratica a livello di volontariato, ancorché ritenendolo mortifi cante rispetto alla mole di lavoro e al carico di responsabilità, con l'obiettivo di contribuire a defi nire il futuro della stessa Comunità montana, Ente che in questi anni si è rivelato fondamentale per la popolazione e il territorio montano, auspicando che la Regione Lombardia intervenga a breve per sanare questa situazione e rilanciare lo sviluppo montano.”

Una misura defi nita dallo stesso presidente UNCEM, Enrico : “che nulla incide sotto il profi lo economico per le fi nanze statali, incide invece pesantemente sul morale e sulla dignità di tantissimi amministratori locali onesti, competenti ed appassionati che sono disseminati sui territori montani della nostra Italia. (…) Un attacco di fondo all'idea della dignità della politica, della democrazia locale, del mandato elettivo”. Altri importanti argomenti toccati durante la Fiera di San Matteo dal Presidente Mazzoleni sono quelli del regime vincolistico delle aree protette e dell'Ospedale di : “siamo felici di vivere in un bel Parco – ha affermato Mazzoleni – e ringraziamo chi vi opera per la sensibilità dimostrata in questi anni nel venire in contro alle problematiche dei singoli
Comuni.

Non vogliamo però che il bel Parco delle Bergamasche divenga una gabbia nella quale rimanere incastrati. I troppi vincoli -Siti di Importanza Comunitaria (Sic) dal difficile governo, Zone a Protezione Speciale per (Zps) ampissime e allocate sembrerebbe senza coerente distribuzione omogenea sulla intera area regionale, e poi Piani naturalistici, PIF, ecc.-, i pochissimi fondi a disposizione ed alcune normative troppo restrittive, anche di derivazione europea, rischiano di farci divenire troppo “garantisti” per e vegetali…. mandando in estinzione la Gente di Montagna. E' stato avviato un confronto con la Regione e siamo certi che si comprenderanno le difficoltà che si provocano allo sviluppo dei già fragili territori montani.

Per quanto riguarda invece l'Ospedale, stiamo attendendo importanti decisioni che potrebbero arrivare dal nuovo piano socio sanitario regionale. Alcune ipotesi sono state avanzate in merito ad una nuova razionalizzazione delle aziende sanitarie, ma noi ci attendiamo un impegno forte della Regione per il nostro Ospedale di montagna che vogliamo con forza diventi sempre più effi cace, efficiente e rispondente alle istanze del territorio già più volte espresse nelle sedi competenti.”

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